Economia

Perché i giovani non si fidano delle banche

I giovani non si fidano delle banche e una delle cause principali è la difficile fruibilità dei servizi finanziari da smartphone. Il trend è emerso dall’ultimo report BAI, che ha delineato un quadro tutt’altro che positivo per il settore finanziario. Soprattutto in chiave prospettica.

Il divario generazionale

In particolare la ricerca ha evidenziato che il 75% dei Millennial è disposto a cambiare il proprio istituto bancario andando a ricercare una migliore esperienza mobile, mentre la Gen X è sempre più orientata ad aprire conti o richiedere prestiti proprio online. Di fatto oggi l’onboarding è uno dei problemi principali del settore bancario: secondo un recente dato rilanciato dalla testata specializzata Bank Director in Europa il 68% dei clienti rinuncia a sottoscrivere un prodotto finanziario a causa di onboarding troppo complessi, dato cresciuto del 5% rispetto al 2020 e quasi raddoppiato rispetto al 2019. Le motivazioni alla base di questo fenomeno sono varie: il 21% si astiene a causa del troppo tempo richiesto, mentre un altro 21% a causa delle eccessive informazioni personali richieste.

L’onboarding troppo lungo

Veloce da attivare e senza troppe informazioni personali da inserire. Sembrano queste le caratteristiche più importanti che le persone si aspettano da un processo di onboarding quando attivano un nuovo prodotto finanziario digitale. Il digitale è diventato sempre più presente nella vita di ogni giorno: se fino a qualche anno fa per aprire un conto in banca era indispensabile passare in filiale, ora tutto può essere gestito online. Per una banca, perciò, diventa fondamentale semplificare il processo di onboarding attraverso i servizi digitali per non rischiare di perdere potenziali clienti. Tuttavia i fornitori di servizi finanziari faticano a sfruttare i vantaggi dell’utilizzo del digitale. Se si prende in considerazione l’età di chi rinuncia si rileva il più alto tasso di abbandono nella fascia tra i 25 e i 34 anni, seguita dai giovani tra i 18 e i 24, segno che le nuove generazioni hanno aspettative più elevate rispetto all’offerta di servizi finanziari digitali. La lunghezza media di un processo di registrazione è di 15 minuti e 34 secondi. Un tempo che, pur essendo in diminuzione rispetto agli anni passati, viene considerato ancora troppo lungo.

La soluzione tech

Un nuovo strumento in grado di semplificare il processo di onboarding arriva grazie a Mia-FinTech (mia-fintech.io/it/), che lancia I’Identification Manager, un’unica soluzione end-to-end che permette di creare processi di identificazione customizzati e connetterli a diversi fornitori certificati di Identità Digitali. “Si tratta di un’applicazione rivoluzionaria che permette di velocizzare le procedure di onboarding, tanto da consentire l’acquisizione documentale e la verifica di identità in pochi minuti”, ha spiegato Bruno Natoli, CEO di Mia-FinTech.

Insomma, anche in ambito finanziario, come nella stragrande maggioranza dei settori, la relazione con il cliente sta diventando sempre più digitale e la banca non può più trascurare aspetti come la solidità software e infrastrutturale, la sicurezza, la semplicità, la customer experience e la comunicazione. In ballo c’è anche la stessa sostenibilità dei giganti dell’industria in ottica futura.