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Per coprirsi dai rischi, posizioni corte sui FAANG non hanno pagato

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Le azioni ad alto potenziale del settore tecnologico Facebook, Apple, Amazon, Netflix e Google (noti comunemente come ‘FAANG stocks’) sono state protagoniste di una crescita strabiliante – e successivamente di una decisa caduta, durante questo 2018. Una ricerca di S3 Partners ha rivelato che gli investitori, mentre i guadagni delle FAANG si facevano consistenti, avevano operato una strategia di hedging (un controbilanciamento dei rischi) assumendo posizioni corte nei confronti di queste azioni.

Lo spirito di fondo della strategia è stata più o meno la seguente: nel momento in cui il segno del mercato passerà da positivo a negativo, saranno le società che più si sono “gonfiate” nel recente passato a subire le maggiori perdite – ciò avrebbe permesso di coprire in modo efficiente un’eventuale discesa dei mercati. La recente caduta dello S&P 500 ha svelato che i risultati dell’operazione non sono stati quelli sperati.

Sì, le aziende appartenenti al gruppo dei cosiddetti FAANG hanno ceduto più valore rispetto alla media del mercato; ma non nella stessa proporzione con la quale, in precedenza, avevano sovraperformato i listini di riferimento. Pertanto gli investitori che avevano da tempo cercato “coprirsi” scommettendo su una sonora caduta di questo paniere di best-performing stocks, hanno ottenuto molto meno di quanto avevano previsto.

“Mentre i gestori di portafoglio che hanno utilizzato le azioni FAANG come copertura per la componente a posizione lunga del loro portafoglio avevano buone intenzioni, i risultati non si sono rivelati ottimali”, ha scritto il mananging director di S3 Partners, Ihor Dusaniwsky, in una nota, prima di indicare il nuovo trend per per operazioni di questo tipo. “Dopo la performance di quest’anno potremmo vedere attività di hedging sugli Etf, che ritornerebbero ai livelli offervati nel primo trimestre del 2018”, ha scritto Dusaniwsky.