Economia

Per conservare sovranità, Spagna svende il suo patrimonio immobiliare

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Madrid – Non ha intenzione di alzare bandiera bianca e di svendere la sua sovranità alla causa dell’euro. La Spagna con oltre un milione di abitazioni vuote in tutte il Paese, costretta a creare una bad bank per ripulire il suo settore bancario dagli asset tossici esplosi con la bolla immobiliare del 2008, ha deciso la strada da percorrere: è meglio vendere il patrimonio immobiliare a ricchi investitori, magari russi e cinesi, piuttosto che accettare le fumose condizioni che l’Unione europea, la Banca centrale europea e il Fondo monetario hanno indicato come lasciapassare per gli aiuti del salvataggio di Stato.

Il governo di Mariano Rajoy starebbe valutando la possibilità di dare un permesso di soggiorno agli stranieri che acquistano immobili in Spagna per un valore superiore a 160 mila euro. Una manovra, ha ammesso il premier in conferenza stampa con il presidente brasiliano Dilma Rousseff, che punta anche a rivitalizzare il settore real estate, la cui crisi si è abbattuta sui bilanci delle banche iberiche. “Abbiamo bisogno di vendere queste case”, ha spiegato Rajoy, aggiungendo però come il governo non abbia ancora preso “nessuna decisione” definitiva in proposito.

Comunque vada, si tratta di dichiarazioni che non arrivano come un fulmine a ciel sereno: nelle scorse settimane il ministro degli Esteri spagnolo, José Manuel Garcia-Margallo, aveva segnalato come il governo pensasse ad accelerare la concessione di permessi di soggiorno per gli stranieri che avessero acquisito proprietà immobiliari in Spagna. Dato che il diavolo è nei dettagli, anche qui non deve sfuggirne uno in grado di fare la differenza. Nelle intenzioni dell’esecutivo il permesso di soggiorno non si trasformerebbe in permesso di lavoro. Come dire: dateci i vostri soldi, per salvarci la pelle. Ma diventare a tutti gli effetti cittadini spagnoli resta ancora un’altra storia.

Per contattare l’autore Twitter @MicaelaOsella; micaela@wallstreetitalia.com