BRUXELLES (WSI) – “L’Italia non è in situazione di infrazione delle regole del Patto di Stabilità” sul deficit pubblico, e oggi “si trova non nel ‘braccio correttivo’ ma in quello preventivo” delle regole di governance economica dell’Eurozona, con il deficit sotto il 3% del Pil.
Lo ha ricordato oggi a Bruxelles il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, durante un dibattito nella commissione economica del Parlamento europeo a cui ha partecipato insieme al collega tedesco Wolfgang Schaeuble, prima di recarsi alla riunione del Consiglio Ecofin.
Rispondendo all’eurodeputato Bernd Lucke (Alternative fuer Deutschland/ Ecr) che aveva denunciato il fatto che le violazioni del Patto di Stabilità sul deficit non vengono punite, Padoan ha detto: “Guardate i numeri: noi rispettiamo le regole meglio di altri paesi. Il problema è il peso dell’alto debito pubblico.
Come ridurlo? Stiamo facendo ogni sforzo per avere un buon bilancio e finanze sostenibili e fare le riforme strutturali. Alcuni dicono che violiamo le regole, ma è più complicato”.
Alla domanda se non creda che l’Italia debba “seguire l’esempio tedesco”, il ministro dell’Economia ha replicato: “La Germania entrò nell’euro in condizioni di grande debolezza, che poi ha recuperato con le riforme strutturali e un mercato del lavoro stabile, ottenendo buone performance. Io vorrei che l’Italia avesse risultati simili” a quelli che ebbe allora il governo tedesco, e “ho buone speranze che fra qualche anno il ciclo dell’economia italiana andrà nel senso buono”.
Schaeuble, da parte sua, ha negato di aver mai detto che la Germania debba essere “un modello”, o che abbia “lezioni da dare” agli altri paesi, ricordando che l’Ue è basata “sul rispetto reciproco” fra i suoi Stati membri.
Intervenuto ai microfoni di Sky Tg24 a margine dell’Ecofin, Padoan ha aggiunto che l’Italia ha già fatto sforzi in più “contenuti in maniera dettagliata in una lettera inviata” alla Commissione. “Sono molto fiducioso che non ci saranno ulteriori aggiustamenti”.
Che il debito pubblico italiano sia sostenibile, poi, è una tesi inoppugnabile. Lo dice proprio un rapporto della Commissione Ue, secondo il ministro del governo Renzi.
“Il fatto che ci sia, eventualmente, un rapporto della Commissione europea sul debito pubblico italiano non implica che ci sia una procedura d’infrazione sul debito stesso, ma solo che se ne valutino la sostenibilità, e le condizioni necessarie ad assicurarla”, ha detto Padoan.
E se da un lato è vero che continuerà ancora a salire nel 2015, ha aggiunto, “dal 2016 il debito comincerà a scendere. È anche per questo, per la sostenibilità del debito, ch stiamo facendo le riforme strutturali”.
Dopo il Quantitative Easing di Draghi l’Italia ora però deve accelerare sulle riforme. “Il quadro macro economico sta migliorando per ragioni esogene” con il calo del prezzo del petrolio e dell’euro. Per questo, anche ora che c’è il sostegno del Quantitative easing della Bce “che ci allontana dal rischio deflazione”, è “il momento di accelerare” con le riforme.
Per Padoan tuttavia l’Italia deve “colmare i ritardi accumulati nei confronti degli altri paesi europei, anzi superarli. Questo lo stiamo facendo come dice il premier, stiamo mettendo il turbo”.
Sulla Grecia, l’ex rappresentante dell’Ocse ha detto che “è un sentimento condiviso quello di trovare una soluzione condivisa” per la Grecia perchè “è interesse di tutti che la Grecia resti in Europa, anche della Grecia”.
(DaC)