
Fonte: Verini
Il trading sulle materie prime non è mai stato semplice. I prezzi dipendono da cicli economici imprevedibili, dalla capacità produttiva di trivellatori, coltivatori e minatori, nonché dal flusso regolare di stoccaggio e trasporto. E la situazione sta diventando ancora più complicata. Gli investitori devono affrontare una serie di incertezze politiche e tecnologiche, dalle nuove tecnologie per le batterie che potrebbero sostituire una risorsa con un’altra alla posizione mutevole dei governi sui sussidi. L’inflazione, gli eventi atmosferici, i disordini politici e persino rumours di mercato potrebbero avere un impatto improvviso e significativo sul prezzo di una commodity.
Le strategie sulle materie prime
Un modo per affrontare queste sfide è rappresentato da strategie che scelgono un mix di materie prime legate a sviluppi secolari come la transizione energetica o l’espansione dei mercati emergenti. La transizione energetica e le sue implicazioni per la domanda e l’offerta di energia convenzionale e di metalli, nonché la continua crescita delle economie emergenti e il loro crescente impatto geopolitico, sono i temi principali che probabilmente sosterranno i prezzi delle materie prime nel prossimo decennio e daranno il via a un nuovo super-ciclo. È una buona idea estendere le esposizioni il più possibile su tutte le dimensioni dell’universo delle materie prime, comprese quelle fuori benchmark per cogliere le opportunità che passano inosservate.
I rischi delle commodity
Tuttavia, data la natura dei mercati rialzisti delle materie prime – che consistono in una serie di picchi, inversioni di tendenza e rotazioni tra gruppi di materie prime – gli investitori dovrebbero anche essere consapevoli dell’elevata volatilità e dei rischi associati che accompagnano la rotazione dei prezzi delle materie prime. Le forze strutturali, come i costi di stoccaggio, le scorte e le strategie di hedging da parte dei consumatori o dei produttori, tra le altre, si manifestano nella curva dei futures sulle commodity. In molte aziende è obbligatorio coprire un determinato orizzonte temporale con particolari scadenze, il che può talvolta creare un disallineamento strutturale tra domanda e offerta per i contratti future più prossimi o per quelli differiti. Questo disallineamento creerà una curvatura strutturale nella curva forward delle commodity che può essere osservata e spiegata empiricamente.
L’altro lato dell’equazione è rappresentato dalle fluttuazioni della produzione, della domanda e dei livelli delle scorte di materie prime. Questi fattori creano uno squilibrio tra l’offerta e la domanda di hedging in specifici contratti stagionali – ad esempio, nuovo raccolto contro quello vecchio nei mercati agricoli o estate contro inverno nei mercati energetici. Questa dinamica crea uno spostamento stagionale nella forma della curva forward o fa sì che alcuni mesi del contratto vengano scambiati con un premio o uno sconto in determinati periodi dell’anno.
Le prospettive future decisive
Poiché l’offerta di materie prime in alcuni mercati può essere altamente concentrata per regione o dipendere da condizioni specifiche, le principali incertezze di fondo diventano evidenti solo in determinati periodi dell’anno. Gli sviluppi fondamentali determinano la forma della struttura a termine dei futures sulle commodity, in quanto gli operatori di mercato valutano le prospettive della domanda e dell’offerta sulla base delle informazioni fornite dalle agenzie di regolamentazione, dai fornitori di dati o dagli analisti in loco. Questi sviluppi fondamentali possono sostenere o contrastare le forze strutturali e stagionali dei mercati delle materie prime.
La view di J. Safra Sarasin
A seconda del grado di incertezza e del flusso di informazioni, ciò potrebbe comportare notevoli differenze di prezzo tra i diversi mesi di consegna dei contratti future sulle materie prime in un determinato momento dell’anno. Riteniamo che un approccio di ampio respiro alle materie prime, unito a una gestione attiva del posizionamento della curva, offra agli investitori il massimo valore di diversificazione e gli strumenti per affrontare gli alti e bassi del panorama finanziario e un contesto geopolitico difficile. Pur offrendo potenziali vantaggi, i loro specifici driver di performance richiedono un approccio di allocazione attento.