di Jasmine Kang (Comgest)

Cina, molto rumore per nulla?

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Mentre si avvicina il conto alla rovescia per il 20° Congresso del Partito Comunista Cinese (PCC), che inizierà il 16 ottobre 2022, la Cina è alle prese con numerose sfide, tra cui una politica “Zero Covid” che ha rallentato l’economia e un’ondata di nuove normative. L’elenco di interrogativi per gli investitori è lungo: Che impatto avrebbe una guerra tecnologica o commerciale sulle aziende cinesi? Come si evolverà ulteriormente il panorama normativo? Quale direzione politica potrebbe prendere il presidente Xi Jinping in futuro? Tutta questa incertezza ha contribuito all’elevata volatilità del mercato azionario del Paese.

Investire in Cina: sfruttare le tendenze secolari

Poiché i rapporti di potere a Pechino possono apparire meno trasparenti che in altri Paesi, tende a essere difficile prevedere la direzione della politica cinese. Noi di Comgest cerchiamo di tenere conto degli obiettivi governativi e dei rischi normativi quando selezioniamo i titoli, chiedendoci se le società in portafoglio siano o meno compatibili con gli obiettivi a lungo termine del governo cinese. Ci concentriamo quindi sulle società che beneficiano dei vari trend di crescita secolare cinese che abbiamo rilevato nella nostra ricerca e che si allineano bene con gli obiettivi del governo.

Alcuni di questi trend derivano dalla politica di “prosperità comune” del presidente Jinping, che il governo sostiene sia finalizzata a ridurre il crescente divario di ricchezza.  Sebbene alcuni investitori possano considerare questa politica unilateralmente negativa, pensando che i beni di consumo di massa possano trarre i maggiori benefici, riteniamo che essa possa offrire molte opportunità a livello locale. I marchi nazionali emergenti stanno beneficiando dell’aumento dei consumi della crescente classe media del Paese, in particolare tra le aziende considerate “guochao”, ossia il trend “China-chic” guidato dai cinesi più giovani.

Anta Sports, la terza azienda del mercato cinese di abbigliamento sportivo, è un’azienda nazionale che sta guadagnando costantemente quote di mercato. Il tradizionale produttore di liquori Baijiu di fascia alta, Kweichow Moutai, è ora consacrato tra le famiglie della classe media cinese. Anche Inner Mongolia Yili, la più grande azienda cinese di prodotti lattiero-caseari, ha guadagnato quote di mercato rispetto ai marchi stranieri, come nel caso degli alimenti istantanei per l’infanzia, dove l’azienda ha riconquistato la fiducia delle giovani coppie grazie alla sicurezza dell’approvvigionamento, all’innovazione e alla forza del marchio.  Grazie alla politica di “prosperità comune”, che mira a garantire alla classe media maggiori consumi, l’effetto è stato positivo per le aziende nazionali orientate al consumo con brand forti ed elevati livelli di innovazione.

Investire nei leader di mercato e nei pionieri della tecnologia

In termini di energia pulita, la direzione politica della Cina è stata chiara e positiva, con molti incentivi governativi per ridurre le emissioni di carbonio e l’inquinamento. Grazie al sostegno del governo e all’obiettivo di diventare un polo produttivo high-tech, le aziende cinesi hanno sviluppato un know-how tecnologico in mercati in crescita come quello dei veicoli elettrici (EV). Bafang Electric, fondata nel 2003, è uno dei maggiori produttori di motori elettrici per biciclette elettriche al mondo e compete con aziende consolidate come Shimano e Bosch. Un altro esempio è Xinyi Solar, il più grande produttore di pannelli solari al mondo.

Le aziende cinesi stanno diventando sempre più pioniere in ambito tecnologico: investono maggiormente in ricerca e sviluppo per aumentare la qualità dei loro prodotti e servizi. Questa tendenza è visibile in tutti i settori, in particolare nel mercato sanitario del Paese, in rapida ascesa. Shenzhen Mindray Bio-Medical è un’azienda cinese leader di mercato nel settore della tecnologia medicale, sebbene il 50% del suo fatturato sia generato in Cina, è forte anche a livello internazionale – si posiziona infatti al quinto posto a livello mondiale nel settore dell’ematologia.

Sebbene le aziende con un know-how tecnologico avanzato siano ampiamente promosse in Cina, vi sono seri limiti di investimento derivanti dalle tensioni geopolitiche in corso, in particolare con gli Stati Uniti. Una guerra tecnologica tra Cina e Stati Uniti potrebbe compromettere fortemente le opportunità di crescita delle aziende di semiconduttori e biotecnologie del Paese.