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Obama su Cina e yuan: “quando è troppo è troppo”

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Roma – Il Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, rivolgendosi alla Cina, la seconda più grande economia al mondo, dice che il suo paese ha le tasche piene delle politiche commerciali e valutarie adottate da Pechino, scorrette in un contesto economico internazionale.

“I cambiamenti politici sono difficili per loro, ho capito. Ma quando è troppo è troppo”, ha detto Obama durante il discorso finale al meeting Apec (Asia-Pacific Economic Cooperation). Al momento le parole più dure utilizzate dal Presidente Usa sulla Cina, per spingere verso la richiesta di un più rapido apprezzamento del cambio e altre pratiche di competitività a livello internazionale.

“Continueremo a supportare la nostra richiesta che la Cina operi rispettando le regole come tutti gli altri. Non vogliamo che traggano vantaggio dagli Stati Uniti”.

La più grande economia al mondo continua ad attaccare la politica valutaria della Cina, accusata di mantenere eccessivamente deprezzato lo yuan, fattore che contribuisce a una lenta ripresa dell’economia Usa, colpendo le società e il mercato del lavoro.

La risposta di Pechino, sull’accusa di giocare non rispettando le regole, non si è fatta attendere.

“Prima di tutto dobbiamo capire di quali regole (decise da chi) stiamo parlando”, ha detto Pang Sen, vice direttore generale del Ministero degli affari esteri cinese. “Se le regole sono state decise da tutti, attraverso accordi, e la Cina fa parte di questi accordi, allora non avremo problemi a rispettarle. Ma se le regole sono decise da un solo paese o da altri, la Cina non ha nessun obbligo”.