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Nuovi dati di studio: ‘Januvia’® (sitagliptin) riduce in modo significativo i livelli di zucche

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Nuovi dati presentati alla 61a riunione scientifica annuale della “Gerontological Society of America” mostrano che ‘Januvia’® (sitagliptin), un farmaco per il diabete prodotto da Merck & Co., Inc., riduce in maniera significativa i livelli di zucchero nel sangue nei pazienti anziani con diabete di tipo 2, e non è associato con l’ipoglicemia (basso livello di zucchero nel sangue). 1 In questo studio su 206 pazienti di età compresa fra i 65 e i 96 anni, non sono stati segnalati casi di ipoglicemia nel gruppo che ha usato sitagliptin o in quello sottoposto a placebo. L’età avanzata contribuisce al rischio di ipoglicemia.2 Sitagliptin è approvato per il trattamento del diabete di tipo 2 per migliorare il controllo glicemico in combinazione con la metformina, quando la dieta e l’esercizio fisico oltre alla metformina da sola non forniscono un adeguato controllo glicemico; in combinazione con una sulfonilurea quando la dieta e l’esercizio fisico oltre la dose massima tollerata di una sulfonilurea da sola non forniscono un adeguato controllo glicemico, e quando la metformina non è appropriata a causa delle controindicazioni o dell’intolleranza; e per migliorare il controllo glicemico in combinazione con una sulfonilurea e la metformina quando la dieta e l’esercizio fisico insieme alla duplice terapia con questi agenti non forniscono un adeguato controllo glicemico. Come tipico con altri agenti anti-iperglicemici usati in combinazione con una sulfonilurea, quando il sitagliptin viene usato in combinazione con una sulfonilurea, una classe di medicine che causano notoriamente ipoglicemia, l’incidenza dell’ipoglicemia ha superato quella del placebo. Quindi una dose minore di sulfonilurea potrebbe essere necessaria per ridurre il rischio di ipoglicemia. Per i pazienti con diabete mellito di tipo 2 per i quali l’uso di un agonista PPAR? (ovvero thiazolidinedione) è appropriato, sitagliptin è indicato in combinazione con un agonista PPAR? quando la dieta e l’esercizio fisico insieme all’agonista PPAR? da solo non forniscono un adeguato controllo glicemico. Sitagliptin non dovrebbe essere usato nei pazienti con diabete di tipo 1, o per il trattamento di chetoacidosi diabetica. Il prodotto è controindicato per i pazienti con una ipersensibilità alle sostanze attive o a uno qualsiasi degli eccipienti, ed il suo uso in combinazione con l’insulina non è stato ancora studiato in modo adeguato. 3 “La popolazione anziana presenta delle difficoltà nel trattamento del diabete di tipo 2, dato che diversi fattori possono influire sulla capacità di diminuire il livello di zucchero nel sangue di questi pazienti, al fine di portarli ai livelli desiderati”, afferma il capo investigatore dello studio Nir Barzilai, M.D., direttore dell’Institute for Aging Research and Animal Physiology Core, nel Diabetes Research Training Center dell’Albert Einstein College of Medicine. “In questo studio, sitagliptin ha contribuito con efficacia ad abbassare i livelli di glucosio nel sangue e non è stato associato con l’ipoglicemia”. Il Sitagliptin ha ridotto in modo significativo i livelli di zucchero nel sangue senza che sia stato segnalato in questo studio alcun caso di ipoglicemia1 In questo esperimento di 24 settimane, randomizzato, a doppio cieco, controllato con il placebo, 206 pazienti con età minima di 65 anni (età media di 72 anni) con livelli di riferimento di HbA1c+ fra il 7,0 e il 10,0 percento (media di riferimento 7,8 percento) hanno assunto sitagliptin una volta al giorno (n=102) o il placebo (n=104). Nei pazienti trattati con il farmaco, la riduzione dal valore di riferimento della media placebo-regolata HbA1c dopo 24 settimane era dello 0,7 percento (sitagliptin -0,5 percento rispetto al placebo, +0,2 percento; p