Economia

Nuova Carife: via 400 posti di lavoro e offerta da Bper

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FERRARA (WSI) – Per mettere in sicurezza in maniera definitiva la Nuova Carife, occorre prima una pesante ristrutturazione con i tagli di 400 posti di lavoro e poi arriverà la modenese Bper.

Questo il piano voluto da Roberto Nicastro e Giovanni Capitanio, rispettivamente presidente e amministratore delegato della banca. Prima di Natale i vertici dell’istituto ferrarese e i rappresentanti aziendali e di categoria di Cgil, First Cil, Uil, Ugl e Fabi  hanno dato avvio alla procedura, prevista nel contratto collettivo per realizzare una ristrutturazione inclusiva di una consistente riduzione degli organici  con ricorso prioritario a strumenti agevolativi e su base volontaria.

Rumor di stampa, che però non hanno ancora trovato conferme ufficiali, hanno parlato di una proposta non vincolante da parte del cda di Bper, acquisizione che dovrebbe arrivare dopo l’intervento del Fondo Atlante per la ripulitura degli incagli che si sono formati in questi mesi di gestione in risoluzione. Non si conoscono ancora le eventuali indicazioni da parte di Bper per quanto riguarda gli esuberi da effettuare preventivamente.

Le voci che circolano parlano di un piano di ristrutturazione molto pesante che taglierebbe 400 posti di lavoro su 847, un vero e proprio dimezzamento dell’organico con la chiusura di molti sportelli. I tempi? Il presidente Nicastro ha parlato di massimo 50 giorni per chiudere con esodi incentivanti e prepensionamenti. Antonella Losenno, rappresentante della Uil provinciale aggiunge:

“Purtroppo  i tempi sono ristrettissimi, c’è molta pressione sui tempi ed è davvero brutto tutto questo, visto che ricordo bene come all’indomani del decreto cosiddetto salvabanche lo stesso Renzi assicurò che quel provvedimento era stato pensato per salvare posti di lavoro. E invece in questi mesi abbiamo assistito alla perdita di tanti clienti, emigrati in banche vicine, e alla perdita del tfr da parte degli stessi dipendenti che avevano investito sull’aumento di capitale avvallato da Bankitalia”.