Sentix: torna spettro collasso euro. Ecco chi rischia di uscire da Eurozona
BRUXELLES (WSI) – Potrebbe tornare “scottante” nel 2016 la questione del collasso dell’area dell’euro, passato in secondo piano durante l’estate per l’emergenza profughi. A renderlo noto la Sentix, società di consulenza e ricerche di mercato che compila l’indice sulle probabilità di collasso dell’euro, il cosiddetto Euro Break-up Index. Così gli analisti di Sentix, secondo cui l’Euro Break-up Index è salito nel mese di dicembre a 14 punti, il secondo aumento consecutivo. Rischiano una possibile uscita dall’euro la Finlandia, Cipro, Spagna ma anche la Germania.
“Chi è convinto che sia tornata la calma potrebbe sbagliarsi (..) Il valore dell’indice segnala che il 14% degli investitori interpellati (877 in tutto) prevede l’uscita di almeno un Paese dall’area dell’euro entro i prossimi 12 mesi. L’indice aveva raggiunto un massimo del 73% nel luglio 2012 mentre il minimo risale al luglio 2014 (7,6%)”.
Breaking news
Il termine ultimo per la presentazione delle liste di candidatura per il rinnovo del cda di Tim vede emergere figure di spicco e piani strategici innovativi. Tra i nominati, Umberto Paolucci e Stefano Siragusa, con il fondo Merlyn Partners che propone un riorientamento aziendale verso tecnologie avanzate.
Gli esperti di S&P hanno pubblicato un rapporto sull’outlook globale, prevedendo che le principali banche centrali manterranno tassi d’interesse più alti per un periodo esteso. Prevedono iniziative di taglio dei tassi a metà del 2024, con una crescita globale stimata al 3,2% per il prossimo anno.
Cairo Communication ha rivelato i dati del bilancio 2023, mostrando una crescita dei ricavi e dei margini. Con risultati positivi in vari settori, propone un dividendo agli azionisti e annuncia cambiamenti nel cda.
Società di gestione di risparmio e investitori istituzionali hanno presentato una lista di minoranza per il rinnovo del consiglio di amministrazione di Erg. La candidata unica è Daniela Toscani, supportata da Korn Ferry come advisor esterno. La lista è stata sostenuta da gestori che detengono oltre l’1,9% delle azioni ordinarie della società.