Petrolio entrato in fase ribassista: -20% dai massimi del 2016
Le scorte di petrolio, specialmente negli Stati Uniti, continuano a salire e il petrolio ne paga le conseguenze nei mercati. Il contratto sul Wti è entrato in una fase orso, essendo del 20% sotto i massimi del ciclo del 2016.
I prezzi sono sotto i minimi toccati a metà aprile e le compagnie petrolifere continuano a iniettare più oro nero di quanto ne richiede il mercato. L’Iran ha inondato i mercati di nuovi barili dopo la fine delle sanzioni occidentatli. Non aiutano nemmeno le prospettive per l’economia.
I contratti sul Wti hanno fatto l’ingresso nel mercato orso quando hanno testato l’area dei $41,29 al barile, il 20% sotto i massimi giornalieri di $51,67 toccati in precedenza quest’anno. Il contratto sul Brent intanto cede 68 centesimi a quota 42,79 dollari al barile.
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Acquisti sulle borse europee e a Wall Street, dove l’indice S&P 500 aggiorna il massimo. Il Ftse Mib termina in rialzo dell’1,1%
L’OPEC ha tagliato per il terzo mese consecutivo le sue previsioni sulla crescita della domanda di petrolio per quest’anno e il prossimo.
La borsa di Wall Street inizia la settimana in modo incerto, con il mercato obbligazionario chiuso per il Columbus Day. Gli investitori sono concentrati sui dati economici e sulle trimestrali delle grandi aziende, mentre si interrogano sui futuri tagli dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve. Intanto, il governo cinese annuncia nuove misure per sostenere l’economia.
General Motors ha stretto una partnership a lungo termine con Barclays US Consumer Bank, che diventerà l’emittente esclusivo delle carte GM Rewards e GM Business Mastercard negli USA. L’accordo, previsto per la prossima estate, mira a espandere il portafoglio di carte di credito di Barclays e sfruttare la vasta clientela fedele di GM.