Apple paga un centesimo e mezzo sull’utile prodotto da ciascun iPhone
Apple per ogni iPhone che vende in Italia incassa, al netto delle spese di produzione e dell’Iva 320 euro, su questo reddito la società versa un centesimo e mezzo alle casse Irlandesi, grazie alle procedure di transfer pricing. La Commissione Ue, che ha condannato Apple al risarcimento di 13 miliardi di euro in favore del contribuente irlandese, denuncia un’aliquota speciale allo 0,005% per il colosso di Cupertino, che per bocca del ceo Tim Cook nega tutto. Mentre è ancora da vedere il finale di questa vicenda il governo italiano potrebbe mettere a punto diverse forme di web tax in modo da colpire una porzione più consistente dei redditi maturati in Italia da parte di colossi come Apple. Anche se per ora la possibilità che un intervento del genere possa essere inserito nella prossima legge di bilancio sembra smentita i promotori, parlano di entrate miliardarie per l’Italia in caso di una loro introduzione. Francesco Boccia, che aveva proposto una web tax nel 2013 ritene il gettito a regime fra i 5 e i 6 miliardi; secondo Stefano Quintarelli di Scelta civica, fra i firmatari di una legge dedicata all’ecommerce che punta a “tassare i redditi d’impresa in Italia”, “si potrebbe recuperare una cifra compresa tra i 2 e i 3 miliardi”.
Breaking news
Marzo si è confermato un mese positivo per la borsa Usa, concludendo un trimestre di forti buy per Wall Street.
Preoccupazione sui continui sell sullo yen è stata mostrata anche dal ministro delle finanze giapponese Shunichi Suzuki.
In forte ripresa dopo il calo precedente del 2,3%.
L’indice di fiducia dei consumatori, reso pubblico dal Conference Board, si è attestato a marzo a 104,7.