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Musica e finanza, da Woodstock a Wall Street: ecco i bond Bob Dylan

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Roma – Dal grande prato di Woodstock ai piani alti della finanza: è una svolta radicale quella che si sta preparando ad affrontare la Sesac Inc. di Nashville, casa discografica “patria” di Bob Dylan e Neil Diamond. Gravata da seri problemi finanziari, per ripianare i debiti che rischiano di soffocare attività e creatività dei musicisti, sta valutando di emettere obbligazioni legate agli accordi di licenza, diritti di autore e pagamenti di royalty delle canzoni del “menestrello”, socio al 7%, e colleghi.

L’offerta – a cui Standard & Poor ha assegnato il rating BBB-, poco sopra il livello “spazzatura” -, fa gola a molti pretendenti, spiega il sito economico Bloomberg.

Goldman Sachs si è già guadagnata un posto in cima alla lista e ha lanciato la sua proposta: riuscire a collocare come private placement un bond da 300 milioni di dollari con scadenza a cinque anni, facendo leva sull’onda lunga dei rendimenti giunti ai minimi storici. Nessuna possibilità quindi per i fan di partecipare all’asta, riservata solo a clienti istituzionali. Parte del ricavato sarà utilizzato per colmare il buco accumulato dalla casa discografica, la restante sarà versata agli azionisti come dividendi.

L’idea non è nuova nel mondo della finanza. Già nel 1997 il “Duca bianco ” aveva lanciato obbligazioni targate David Bowie raccogliendo un capitale di 55 milioni di dollari sul mercato mobiliare americano. Un’iniziativa così brillante da indurre anche Rod Stewart e gli Iron Maiden a sbarcare in Borsa e la multinazionale giapponese Nomura Securities a creare addirittura una divisione specializzata impegnata collocazione di titoli imperniati sullo show business.

Per gli analisti, il momento scelto dalla Sesac Inc. per il grande salto è «particolarmente fortunato». Gli interessi rimangono ancora bassi e molti investitori, sperando di diversificare il proprio portfolio, stanno cominciando a interessarsi ad investimenti ad alto rischio e ad alto rendimento. Inoltre, mettere sul piatto il lavoro creativo dei propri artisti potrebbe rivelarsi una garanzia di impegno in più da parte delle aziende nel caso di un eventuale default.

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