Roma – Monte dei Paschi di Siena – la terza banca italiana attentamente monitorata dai mercati e al centro di polemiche talvolta anche furiose – come dimenticare l’accoglienza rivolta al presidente Alessandro Profumo, che a causa degli esuberi decisi dall’istituto è stato insultato al grido di maiale maiale – ha tagliato la propria esposizione sui titoli di stato italiani di tre miliardi a 22 miliardi di euro, riducendo anche i finanziamenti ricevuti finora dalla Banca centrale europea.
Stando a quanto riporta Bloomberg, la banca senese ha tagliato i finanziamenti che riceve dall’istituto di Francoforte di 4 miliardi di euro, nel terzo trimestre, a 29 miliardi di euro. “Il miglioramento della posizione di liquidità della banca, in particolare nel terzo trimestre, ci ha permesso di ridurre i finanziamenti della Bce, mantenendo solo i prestiti LTRO”, ha detto in una intervista l’amministratore delegato Fabrizio Viola.
Detto questo, MPS rimane una delle 10 principali banche utilizzatrici della operazione LTRO lanciata dalla Bce sotto forma di finanziamenti al sistema finanziario.
MPS, che ritiene che fino al 2015 il fatturato accuserà un calo dell’1%, sta chiudendo 400 filiali eliminando 4.600 posti di lavoro, nell’ambito di un piano di ristrutturazione finalizzato al rimborso di aiuti statali.
Rimane intanto il “mistero” sulle indiscrezioni circolate giorni fa, riguardo a una possibile fusione tra Unicredit e Intesa SanPaolo. Intesa ha affermato oggi di non essere spaventata dalla possibilità di eventuali future operazioni di scalata, contestualmente non commentando sui rumors sulla fusione con l’istituto di Piazza Cordusio.
Guardando ai titoli MPS, Intesa SanPaolo e Unicredit,MPS ha perso -6,64% nell’ultimo mese, facendo -9,21% negli ultimi sei mesi e cedendo -26,41% nell’ultimo anno. Intesa SanPaolo -2,85% a un mese, +19,98% in sei mesi e +11,89% a un anno; Unicredit +1,42% in un mese, +32,62% in sei mesi e -30,08% in un anno.
