New York – Con ogni probabilita’ l’Europa e’ gia’ in una fase di recessione e gli Stati Uniti potrebbero fare la stessa fine, ma le turbolenze difficilmente raggiungeranno i livelli visti nel 2008.
Secondo l’analista di Morgan Stanley Stephen Roach “a meno che l’Europa non evapori davanti ai nostri occhi, un fenomeno che mi sento di escludere, penso che sono basse le probabilita’ di uno shock globale di grandi dimensioni, che si rivelerebbe distruttivo per l’economia mondiale intera”.
Roach – uno dei tre presentatori all’incontro della Toronto CFA Society insieme allo strategist di Goldman Sachs Abby Joseph Cohen e al pronosticatore di tassi di interesse James Grant – ha detto che l’economia americana fa fatica a espandersi (ha parlato di una “crescita scarsa”) e che prevede che Francia e Germania subiranno presto una contrazione, finendo nel pantano in cui gia’ si trovano altri paesi della regione.
La stessa banca americana che esclude il ripetersi della crisi subprime di tre anni fa, rischia di essere una delle vittime del caos del debito sovrano. Malgrado le voci circa l’esposizione di Morgan Stanley alla banche francesi, il manager Gorman ha invitato dipendenti e azionisti alla tranquillita’. I titoli si sono resi protagonisti di un bel rally del 12% ieri in Usa, ma negli ultimi giorni il mercato ha avuto la tendenza a punire le azioni. Un andamento che ricorda da vicino i fatti del 2008.