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Moody’s minaccia tagli banche Ue. Fitch: negativo outlook Usa

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Roma – Le tre principali agenzie di rating Usa, le “tre sorelle”, Fitch, Standard & Poor’s e Moody’s, aggiornano rispettivamente sul merito di credito degli Stati Uniti, della Francia e delle banche europee.

Fitch da tempo agli Stati Uniti fino al 2013 per raggiungere un “piano credibile” capace di contrastare il continuo aumento del deficit, prima che l’agenzia proceda al taglio del rating massimo, la AAA. Rivisto dunque da stabile a negativo l’outlook Usa, con il super-comitato che non è riuscito a raggiungere un accordo sulla riduzione del deficit per $1,2 trilioni.

“L’outlook negativo riflette la minore fiducia che le misure fiscali, necessarie per porre le finanze pubbliche Usa in un percorso stabile ed assicurare il rating massimo, vengano applicate”.

Standard & Poor’s avverte la Francia che potrebbe cambiare a negativo l’outlook sul rating AAA nei prossimi 10 giorni, decisione che sarebbe il preludio al downgrade. “Potrebbe accadere entro una settimana, probabilmente 10 giorni”, riporta il quotidiano La Tribune nel suo sito internet. Stando a quanto riporta il giornale, S&P aveva già intenzione di dare l’annuncio venerdì, ma poi avrebbe deciso di rimandare.

Nel mirino di Moody’s le banche Ue. L’agenzia annuncia che potrebbe procedere al downgrade del debito subordinato di 87 istituti di 15 paesi europei, sui timori che i governi non avranno abbastanza contante per garantire la parte più rischiosa del debito delle banche.

La revisione porterebbe a un downgrade in media di 2 punti. I paesi più colpiti saranno Spagna, Italia, Austria e Francia. Nello specifico (in parentesi il numero degli istituti): Austria (9), Belgio (3), Cipro (2), Finlandia (3), Francia (7), Italia (17, tra cui viene vanno espressamente il nome di Unicredit, oggetto di revisione), Lussemburgo (3), Olanda (6), Norvegia (5), Polonia (1), Portogallo (2), Slovenia (2), Spagna (21), Svezia (4), Svizzera (2).

Tra le maggiori banche europee sotto osservazione anche BNP Paribas, Société Generale, Banca Santander, Credit Suisse e UBS.