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Monti: “Viene voglia di restare all’estero”

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ROMA (WSI) – Quanti di noi, trascorrendo dei bei momenti all’estero, hanno sentito la voglia di non rientrare piu’ in Italia? Dev’essere capitato spesso anche a Mario Monti, un europeista convinto, non certo lo stereotipo dell’italiano tipo.

L’ultima volta l’ha cosi’ descritta ai microfoni di Agorà, su Raitre: “Mi basta varcare il confine per essere così riconosciuto, che non verrebbe più voglia di tornare in Italia. Qui ci vorrà qualche mese in più perché questo avvenga”.

Dall’ultima frase sibillina pronunciata – cui i suoi detrattori sarebbero tentati di ribattere con sarcasmo che all’estero non hanno avuto modo di vederlo all’opera come capo di governo – l’ex primo mistro ha fatto intendere tra le righe di voler preparare il “grande ritorno” in politica.

Noto per il suo carattere riservato e il freddo umorismo “all’inglese”, Monti non si puo’ certo definire, tuttavia, un italiano provinciale: il professore di economia della Bocconi e’ uno dei membri di spicco del gruppo del club elitario di Bilderberg, e’ stato consulente di Goldman Sachs e Coca-Cola. Ha fatto parte del “Senior European Advisory Council” di Moody’s ed e’ tuttora uno dei rappresentanti del “Business and Economics Advisors Group” del Consiglio Atlantico.

“Sulle riforme costituzionali ho due, tre idee semplici: primo non facciamone un alibi, secondo non facciamoci prendere dalle mode del passato”, ha raccontato Monti, riferendosi al semi presidenzialismo. L’ex premier ha sottolineato, infatti, che “la Francia è molto più indietro dell’Italia sulle riforme. Lì ammirano ciò che Italia ha fatto”.

Meglio guardare alla Germania

Monti ha sottolineato di pensare a un elezione diretta del premier in cui “il potere pubblico stia sopra gli interessi particolari”. “Vorrei – ha concluso – un sistema che non precluda la grande coalizione, necessaria in alcuni casi per fare riforme. In Francia è impossibile, invece abbiamo visto che è successo in Inghilterra e Germania”.

Divorzio dall’Udc dopo la (breve) luna miele

Rimpiange l’accordo con Pierferdinando Casini? “Durante l’esperienza del mio governo, che è stata un fatica d’inferno, ho trovato la vecchia politica nel Pdl e nel Pd che hanno bloccato tutte le riforme quando hanno sentito la vicinanza delle elezioni. Ho trovato in quel periodo in Casini la persona che non ostacolava e invece favoriva il mio disegno di riforme”, si difende Mario Monti.

E alla domanda se rifarebbe la scelta di allearsi con Gianfranco Fini e Casini risponde così: “Oggi darei un bando per titoli ed esami. Vorrei poter misurare la volontà di riforme dei diversi soggetti”. Ma, insomma, è stato un errore? Pentito della scelta? “Può darsi che fosse sbagliata”, riconosce il Professore.

Monti ha annunciato che il 13 luglio ci sarà l’assemblea di Scelta civica e in autunno il congresso. Renzi? “Velocemente simpatico in attesa di realizzazione piena”, ha detto l’ex premier a proposito del sindaco di Firenze: “Molti vorrebbero che si applicasse meno, mi riferisco a quelli che lo temono”, ha aggiunto Monti