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Mondo: Made in Italy, Bonino cambia marcia

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Via libera del Consiglio dei ministri italiano al regolamento di organizzazione del ministero del Commercio internazionale in attuazione del decreto sullo spacchettamento dei dicasteri. Ne dà notizia lo stesso ministero, spiegando che il regolamento ora sarà sottoposto per il parere al Consiglio di Stato e delle Commissioni parlamentari prima di essere approvato definitivamente dal Consiglio dei ministri e firmato dal presidente della Repubblica.
La nuova organizzazione del ministero, guidato da Emma Bonino, prevede quattro direzioni generali, finalizzate al sostegno al sistema produttivo nazionale nella sua proiezione sui mercati globali e per l’internazionalizzazione delle imprese. In particolare, ciascuna direzione è specializzata in specifici campi di intervento: Politica commerciale è preposta alle attività relative alla disciplina del commercio internazionale, nell’ottica di migliorare la competitività del sistema economico italiano nonché l’accesso di merci, servizi e investimenti italiani nei mercati esteri. Altro campo di intervento è quello delle Politiche di internazionalizzazione per formulare gli indirizzi strategici delle politiche di internazionalizzazione, l’incentivazione finanziaria della internazionalizzazione delle imprese.
C’è poi la direzione per la Promozione degli scambi, che sarà impegnata nelle attività di promozione e di internazionalizzazione del sistema economico nazionale e del made in Italy e per gli Affari generali e per le risorse umane per garantire un più efficiente e ottimale funzionamento della struttura amministrativa.
“E’ questo un passaggio di particolare importanza – spiega il ministero – tenuto conto del ruolo centrale rivestito dal ministero del Commercio internazionale nel processo di internazionalizzazione delle imprese, ruolo di recente ancora una volta riaffermato in occasione della riunione del tavolo per l’internazionalizzazione, svoltosi sotto l’egida della presidenza del Consiglio, in presenza delle altre amministrazioni interessate, degli enti e delle associazioni di categoria e delle parti sociali”.
Intanto il ministro dello Sviluppo economico, Pierluigi Bersani, che ha parlato ieri alla platea dei 300 dipendenti Ipi in occasione di un evento organizzato per salutare il personale a fine carriera, spiega che “per vincere le sfide globali bisogna rinnovare le politiche industriali. Il ministero, assieme alla sua agenzia tecnica Ipi, possono farlo insieme. Vince il gioco di squadra nella consapevolezza della dignità e responsabilità di una funzione e missione pubblica. L’Ipi – prosegue Bersani – ha un ruolo fondamentale nell’attuazione delle politiche pubbliche e, dunque, una mission precisa. Io, dal canto mio, mi impegnerò perché Ipi e ministero possano svolgere le proprie rispettive funzioni in autonomia, ma anche in reciprocità”.
Il ministro si sofferma sulla necessità di incoraggiare il sistema a camminare verso una evoluzione del concetto di finanza, dell’integrazione fra politiche per il Sud e politiche nazionali e in generale dell’integrazione fra centro e periferia. Questi sono obiettivi comuni e dunque c’è un grande bisogno di Ipi, “perché nessuno può fare da solo”.
L’Ipi, spiega il direttore generale dell’istituto, Andrea Vecchia, “ha un ruolo fondamentale nell’attuazione delle scelte di politica industriale. E il ruolo del pubblico è quello di intervenire solo quando serve, non sostituirsi al mercato”.