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Mondo: Da Ubs, Usa e Ue più deboli. Asia forte

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Nel 2007 l’economia statunitense e quella europea perderanno slancio, mentre l’Asia metterà a segno una crescita vigorosa. Lo sostiene Ubs nel suo studio “Ubs global outlook”, pubblicato ieri dalla grande banca elvetica. Per gli Usa gli specialisti della divisione Wealth Management di Ubs prevedono per il 2007 una crescita “inferiore al livello atteso dalla maggior parte degli altri specialisti del settore”, si legge in una nota diffusa ieri. Non si profila ancora invece il rallentamento delle economie asiatiche. La Cina e la maggior parte degli altri Paesi saranno frenati dal ridimensionamento della crescita delle esportazioni, ma ciò sarà in parte compensato da un aumento della domanda interna.
La crescita economica registra una marcata accelerazione nel 2006 in Eurolandia, sostenuta soprattutto dalla ripresa della spesa per investimenti. L’aumento del prodotto interno lordo per l’intero anno dovrebbe essere il più vigoroso degli ultimi sei anni. Il recupero si rafforza nel corso del 2006 e sussistono le condizioni per una prosecuzione della fase di rialzo nel 2007. Tuttavia, la politica economica sta diventando meno propizia, in particolare a causa dell’aumento dei tassi di interesse e dell’inasprimento della politica fiscale. Se a ciò si aggiunge il rallentamento ciclico in atto negli Stati Uniti, questi fattori dovrebbero mettere un freno temporaneo all’espansione dell’area dell’euro nel 2007, indica lo studio.
In Svizzera, i consumi saranno il principale motore della crescita l’anno prossimo. Dopo un 2006 eccezionalmente positivo, gli analisti dell’Ubs ritengono che il ritmo di crescita dell’economia sarà più moderato nel 2007, principalmente in ragione delle prospettive congiunturali poco favorevoli per gli Stati Uniti e l’area dell’euro. Nonostante il rallentamento del tasso di crescita Usa, gli analisti di Ubs sono ottimisti circa le prospettive delle azioni per i prossimi due a tre anni. Sebbene le imprese avranno probabilmente maggiori difficoltà a espandere i propri profitti, una vera e propria contrazione degli utili pare improbabile. Gli analisti ritengono inoltre che le valutazioni azionarie siano complessivamente eque, il che rende il settore appetibile per i prossimi due-tre anni. Nel complesso il mercato azionario dovrebbe essere in grado di far fronte alle più aspre condizioni di mercato che caratterizzeranno i prossimi anni. Le azioni presentano un potenziale di sovraperformance nei confronti delle obbligazioni. Ubs raccomanda agli investitori di mantenere l’esposizione azionaria, in linea con i loro obiettivi di investimento di lungo periodo. Ubs prevede che il rallentamento in atto negli Stati Uniti creerà condizioni più difficili per le obbligazioni ad alto rendimento e dei mercati emergenti. Se da un lato la performance dei mercati finanziari dovrebbe subire una flessione nel 2007 rispetto al 2006, dall’altro l’anno prossimo offrirà anche interessanti opportunità per gli investitori. I fondamentali economici ancora solidi suggeriscono che le correzioni di mercato dovrebbero creare occasioni allettanti sui mercati azionari. Degno di nota è il fatto che, malgrado il rallentamento della crescita Usa, gli analisti preferiscono le azioni statunitensi ed europee ad altri mercati azionari.
Intanto Ubs conclude l’acquisto della banca d’affari brasiliana Pactual. Da ieri la società opera in Brasile sotto il marchio di Ubs Pactual e offre servizi nell’ambito dell’investment banking, della gestione di attivi e della gestione patrimoniale. L’acquisto dovrebbe costare fino a 2,6 miliardi di dollari (3,1 miliardi di franchi).