I ministri dell’agricoltura di Italia e Germania stanno lavorando per organizzare un incontro con gli Stati Uniti per “riaprire un dialogo” nel settore. Lo annuncia il ministro per le Politiche agricole, Paolo De Castro, a Firenze in occasione degli Stati generali dell’agricoltura, organizzati dalla Regione Toscana. De Castro, appena rientrato da una missione negli Usa, ricorda che “era da sette anni che un ministro dell’agricoltura italiano non andava negli Stati Uniti”. De Castro ha anche “invitato il ministro Usa a venire alla Fiera di Verona e inoltre, insieme con il collega tedesco, stiamo organizzando un incontro, durante il semestre di presidenza della Germania dell’Unione europea, per riaprire il dialogo tra Europa e Stati Uniti sul tema dell’agricoltura”. Negli Stati Uniti il 90 per cento dei prodotti consumati come italiani non ha nulla che fare con il nostro Paese”, aggiunge De Castro. De Castro, riferendosi al viaggio negli Usa, dice di aver toccato in quel Paese “con mano quanto sia diffuso il fenomeno delle agro-piraterie”. Per questo “bisogna lavorare di più dal punto di vista delle tutele – osserva il ministro – e c’è da lavorare nell’ambito del Wto per poter estendere le tutele ai marchi Dop, Igp, Stg a livello internazionale. Ma mentre facciamo questa battaglia difficilissima perché abbiamo molti Paesi contrari – aggiunge – dobbiamo lavorare di più mercato per mercato per promuovere i nostri prodotti”. Infatti, il fatto che ci siano “tanti prodotti italiani copiati nel mondo è anche segno di una grande attenzione verso il nostro Paese e una grande domanda di prodotti italiani. E se il consumatore americano, così come quello giapponese, non trova sugli scaffali il prodotto italiano ma trova l’imitazione comprerà questa”, spiega De Castro. Il ministro rileva che “le imprese italiane devono fare politiche commerciali condivise, cioè consorzi per l’export, altrimenti non è possibile vendere presso la grande distribuzione estera” e porta l’esempio della Spagna “che vende le proprie arance al mercato tedesco con una singola struttura dell’export, mentre l’Italia ha 1.492 esportatori registrati all’Ice, così come per la vendita del parmigiano reggiano esistono 524 cooperative. Dobbiamo affrontare in maniera seria – ribadisce De Castro – questo problema di organizzazione”.
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