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Miracolo export Germania. Listino Dax, JPM: il “mercato perfetto”

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Roma – A dispetto dei problemi dei debiti sovrani che dilaniano l’Eurozona, e del momento più difficile che da ora in poi la cancelliera tedesca Angela Merkel si troverà ad affrontare, orfana dell’alleato Nicolas Sarkozy, i titoli azionari scambiati sull’indice tedesco Dax non hanno fatto mai così bene. Il motivo? La solidità delle esportazioni della Germania, che in un articolo Bloomberg definisce un “miracolo”.

Il risultato è confermato dai sette titoli scambiati sull’indice europeo Eurostoxx 50 (SX5E) che hanno registrato la migliore performance dall’inizio dell’anno al 30 aprile scorso e che sono tutti tedeschi. In pole position BMW , il più grande produttore di auto di lusso al mondo, seguito dal gigante dei software SAP e dal colosso chimico BASF.

E’ stato proprio l’ottimismo sulle esportazioni tedesche, unito alle valutazioni basse in termini storici, a permettere al Dax di attestarsi al massimo dal 1990, rispetto al resto dell’Europa ed escludendo i dividendi. I dati di Bloomberg, in particolare, mostrano che le valutazioni dei titoli azionari sono inferiori del 18% rispetto alla media, a partire dal 2006.

“Sembra essere il mercato perfetto – commenta Dan Morris, strategist presso JP Morgan Asset Management a Londra – E’ il vostro rifugio e la vostra opportunità di crescita allo stesso tempo”. Il Dax – che la scorsa settimana ha chiuso in calo del 3,5% a 6.561,47 punti – rimane in rialzo dell’11% dall’inizio dell’anno, a fronte dell’irrilevante +0,1% dell’indice francese Cac 40. L’indice Euro Stoxx 50 è sceso nel 2012 del 2,9%, mentre gli indici spagnolo, portoghese, olandese e italiano sono tutti scesi.

Almeno 200 miliardi di dollari “sono tornati” sull’azionario tedesco, quest’anno. I profitti delle società quotate, che sono cresciuti a un ritmo più veloce dei prezzi dei titoli, hanno portato il Dax a essere scambiato a un valore pari a 10 volte gli utili attesi, comunque in ribasso rispetto alla media del 12,2% a partire dal 2006.

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