(9Colonne) – Roma, 15 mag – “La via italiana alla privatizzazione della Rai si è realizzata di fatto: con l’acquisizione del core business dell’azienda. Senza Opa, senza la vendita di azioni, ma controllando tutti i programmi ex-Endemol della Rai, inseriti nella fasce più ricche della programmazione. Capite lo scenario: le fasce di ascolto più importanti della Rai sono di Mediaset”. Lo dichiara in un’intervista su Repubblica, Giovanni Minoli, che già a fine aprile aveva profetizzato: “Chi compra Endemol controlla anche la Rai”. Secondo il direttore di RaiEducational, “da troppi anni la Rai non progetta programmi, non coltiva i talenti interni: “C’è stato un impoverimento dell’azienda” che “senza una strategia è diventata schiava dei fornitori di contenuti” afferma, “un distributore di diritti altrui che paradossalmente acquista da fornitori esterni prodotti suoi. Si spiegano così i casi di ‘Colpo di genio’ e ‘La prova del cuoco’. E prossimamente ‘Portobello’. E’ un’azienda incapace persino di riadattare i suoi format”. Le colpe principali, per il direttore di RaiEducational, vanno ricercate nella politica e nei vertici dirigenziali: “La politica è colpevole di non aver dato gli strumenti utili a governare l’azienda. E il management della Rai, degli ultimi quindici anni, salvo rare eccezioni, è stato sostanzialmente a guardare: sono stati spettatori e non protagonisti”. Ma l’affare Endemol potrebbe dare una scossa positiva alla Rai: “Adesso il re è nudo – osserva Minoli -, quindi ci vuole una rifondazione dell’azienda. Spero che il servizio pubblico ritrovi la forza per ricominciare dall’inizio, intorno a un progetto culturale che mobiliti le migliori intelligenze, i migliori talenti, e i migliori programmi. Negli anni ’70 e ’80 – conclude – i giovani migliori del Paese volevano lavorare in Rai: deve di nuovo essere così”.
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