NEW YORK (WSI) – Brutte sorprese di fine anno per i possessori di immobili nel Quadrilatero della moda milanese. Entro domani infatti i “fortunati” proprietari soprattutto di negozi e uffici riceveranno l’avviso di accertamento delle nuove rendite catastali.
Cambia così la classe degli estimi, con un raddoppio di rendite e imposte e aumenti superiori al cento per cento.
L’area interessata è compresa tra via Monte Napoleone, Corso Matteotti, via S. Pietro all’Orto, via Verri, via S. Andrea, via Bagutta.
Le notifiche dovrebbero esaurirsi entro il 31 dicembre. Gli effetti fiscali, in termini di base imponibile per ogni tipo di tassazione, si produrranno quindi a partire dal 1°gennaio 2015.
“L’aumento – fanno sapere da Assoedilizia, associazione di categoria che sta seguendo da vicino l’operazione -si aggirerà attorno al raddoppio delle rendite”.
Un esempio, un ufficio da quattro vani in via Monte Napoleone con una superficie tra i 60 e 70 metri quadrati, vedrà la rendita crescere da 3.700 a ottomila euro e l’Imu da 3.300 a 7.200 (con un aumento del 116 per cento).
“L’operazione catastale – ha commentato in una nota Achille Colombo Clerici, presidente di Assoedilizia – trova la sua ragione nella considerazione che il ‘precedente classamento delle unità in oggetto risultava incoerente con quello attribuito ad altre unità limitrofe similari, aventi caratteristiche analoghe…. intrinseche ed estrinseche ( tipologia edilizia, posizione nel fabbricato, dotazioni impiantistiche, servizi )’; unità oggetto a suo tempo della revisione catastale per microzone. Questa operazione conferma la nostra posizione critica a proposito della revisione catastale per microzone effettuata dal Comune e dall’ Agenzia del territorio negli anni 2008 e 2009. Allora si disse: ‘è iniquo e fuorviante basarsi sul sistema delle microzone, che comprendono immobili simili, e discriminare rivalutando in una zona e non nell’altra. Bisogna estendere la revisione catastale a tutto il territorio comunale e, sulla base del principio dell’invarianza del gettito, abbassare le aliquote delle diverse imposte’. Così non è stato. Nel frattempo e sono passati 6 anni, chi ha ricevuto gli accertamenti ha cominciato a pagare imposte più che raddoppiate sin dal 2009.
Non solo, ma dato il funzionamento del catasto ‘a macchia di leopardo’, non solo le aliquote non sono state abbassate, ma dal 2012 alle rendite così rivalutate sono stati pure applicati ( somma iniquità) i coefficienti moltiplicatori introdotti dal governo dei professori per far pagare tutti coloro che eran rimasti indenni e con antiche rendite”.
“Un tale modo di procedere crea un forte allarme – conclude Colombo Clerici – perchè se si ripeterà in sede di revisione generale conseguente alla attuanda riforma catastale, avremo delle nefaste sorprese”. (mt)