Economia

Immobiliare, Milano prima in Europa per investimenti

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Nel cielo degli investimenti immobiliari, è Milano la nuova stella europea: è quanto sostiene sin dal titolo il rapporto “A star is born – Milano guarda oltre: ambizioni di una città”, realizzato da Scenari Immobiliari in collaborazione con Risanamento.

Nel prossimo decennio (2019-2029), infatti, Milano sarà la metropoli che attirerà più capitali nel settore immobiliare, posizionandosi al primo posto per investimenti (13,1 miliardi di euro previsti), con un significativo distacco da Monaco (10,8 miliardi), Amsterdam (10,2 miliardi), Stoccolma (9,5), Dublino (9,1) e Madrid (8,7).

Complessivamente, i più rilevanti interventi di trasformazione urbana ed edilizia (previsti o già in corso) interesseranno una superficie territoriale di circa 12,5 milioni di metri quadrati che potrebbe generare una superficie sviluppata di 6,3 milioni di metri quadrati nei prossimi anni.

“È nata una stella”, le nuove sfide che Milano deve affrontare

“Le nuove sfide che Milano dovrà, affrontare nei prossimi anni riguardano principalmente le aree meno centrali dove sono posizionate le nuove opportunità di sviluppo urbano e le future strategie di una rinnovata visione della città. Milano deve, insomma, guardare oltre il ‘centro privilegiato’ ormai saturo e riqualificare, rigenerare, densificare e rendere attrattive e appetibili aree semicentrali, periferiche e periurbane”, ha dichiarato Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari, durante la presentazione del rapporto.

Le principali trasformazioni urbane già avviate riverseranno sul mercato immobiliare milanese una superficie complessiva di 730 mila metri quadrati già entro il 2024, con un impatto di valore aggiunto di circa 2,9 miliardi. Le superfici oggetto di sviluppo sono concentrate prevalentemente nel comparto residenziale (circa un terzo) e commerciale.

Milano nel 2018 ha concentrato su di sé il 40% del volume degli investimenti immobiliari nazionali. Il panorama italiano, però, nel complesso ha sperimentato un declino delle operazioni: gli investimenti immobiliari diretti si sono ridotti del 20% rispetto al 2017, passando da 9,7 a 7,8 miliardi di euro. Il 2018 ha comunque certificato l’interesse degli investitori esteri per l’Italia, Paese core nell’ambito di un’asset allocation europea.