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Milano cede -1,02%. Spread Btp/bund sale a 305. Snobbata la manovra. Allarme rosso CDS

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Milano – Milano cede l’1,02%, lo spread Btp/bund continua a salire e ha toccato in chiusura quota 305 punti base, il tutto significa che i mercati snobbano la manovra. In netto rialzo in serata i rendimenti sul Btp a 10 anni, che hanno raggiunto il 5,744%. E che non ci siano motivi di ottimismo, ma invece ci si debba aspettare il peggio, lo dimostra il fatto che il CDS (credit default swap) a 5 anni sul debito pubblico dell’Italia e’ salito al nuovo massimo storico, a quota 303 (prezzi e dettagli in INSIDER per gli abbonati).

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Chiusura pesante a Piazza Affari, penalizzata insieme agli altri mercati dalle attese sui risultati degli stress test dei più importanti istituti di credito europei alla chiusura delle borse. Nessun impatto, invece, a Milano, dal voto di fiducia della Camera sulla manvra finanziaria.

“Con l’ok alla manovra il mercato non doveva salire?”, si chiede un trader. “La verità è che questa manovra non servirà a molto, anche perché gli effetti si vedranno non prima del 2014 e nel frattempo lo spread fra i Btp e i Bund è tornato a salire intorno a 310”, aggiunge i trader.

Lettera su tutti i settori, in particolare le banche e l’energia.

L’indice FTSE Mib arretra dell’1,02%, facendo peggio del benchmark europeo FTSEurofirst 300 (-0,09%). L’AllShare perde lo 0,95%. Volumi per un controvalore di quasi 2,2 miliardi di euro nel finale.

* Giù le banche: INTESA SP cede 1,49%, UNICREDIT il 2,1%, MPS (-2,34%). Bene le popolari con il BANCO POPOLARE, che sale del 2,2%, sulle indiscrezioni stampa secondo cui il consiglio di sorveglianza e quello di gestione si riuniranno entro il week-end per deliberare un piano di fusione delle principali banche controllate. Un trader sottolinea che la riorganizzazione del gruppo potrebbe portare a un risparmio di costi tra i 100 e i 130 milioni di euro. Bene anche POP MILANO che guadagna il 2,35%,

* Positiva PIRELLI che guadagna il 2,96%, aiutata dall’upgrade a “neutral” di Goldman Sachs, che ha anche alzato il target price a 11 da 7,5 euro.

* Buon rialzo anche per MEDIASET (+1,72%) e, sempre nella galassia delle partecipate Fininvest, per MONDADORI (+0,62%).

* Tonica Fiat, in salita dello 0,93%, in sintonia con il settore a livello europeo, mentre è debole FIAT INDUSTRIAL.

* In deciso ribasso invece MEDIOLANUM, che cede il 4,84%. Secondo gli operatori, sul titolo pesa l’inchiesta sulla presunta soffiata che sarebbe arrivata alla società riguardo un’ispezione della Guardia di Finanza.

* STM in deciso calo (-3,45%), zavorrata dal downgrade di Morgan Stanley, che ha anche rivisto al ribasso il target price del titolo.

* Male il settore dell’energia con ENI in flessione dello 0,83% ed ENEL dell’1,95%. Pesante anche la controllata ENEL GREEN POWER (-1,97%).

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Nessun effetto positivo dall’approvazione della manovra alla Camera. Oggi il Ftse Mib ha aperto in territorio negativo, poi ha recuperato terreno virando in positivo e alla fine ha ceduto più l’1,02%%.

Non arrivano indicazioni positive neanche dagli Stati Uniti, visto che Wall Street sta riducendo al momento i guadagni nonostante i risultati positivicomunicati da Google e Citigroup.

A questo punto, in Europa, alta è la trepidazione per i risultati sugli stress test avviati sulle banche europee, che saranno resi noti alle 18 ora italiane. Secondo le prime indiscrezioni, delle 91 banche esaminate, ce ne saranno dieci che non passeranno l’importante test.

Anche le altre piazze europee, nell’attesa, riportano una performance al ribasso: Londra cede lo 0,30%, Francoforte arretra dello 0,43%, Parigi perde lo 0,67% e peggio fa Madrid, con un calo dell’1,31%.

Riguardo alle banche italiane, nonostante le stime siano per un esito positivo degli stress test, i titoli sul Ftse Mib sono in ribasso e pesano sul listino: Ubi Banca cede più del 3%, Unicredit perde lo 0,90%, Mediolanum arretra del 3,87%, Mediobanca fa -1,21%, Intesa Sanpaolo perde l’1,68%. Ma ci sono anche alcuni bancari che segnano forti rialzi, come BPM (+2,82%) e Banco Popolare (+2,84%).

Altri titoli negativi sono Enel (-1,81%), Enel Green Power (-1,86%) , Lottomatica (-2,2%) e Fondiaria-Sai (-2,43%). Sale invece più del 2% Pirelli, tra i migliori dell’indice, dopo che Goldman Sachs ha alzato il rating da sell a neutral. Stesso giudizio sempre dalla banca americana anche per A2A, che però arretra più dell’1%. Male Stm (-3,30%), dopo che Morgan Stanley ha tagliato la raccomandazione da overweight a equal weight. Sotto i riflettori anche Fiat (+0,28%) che, secondo i dati forniti dall’Ace, ha sofferto a giugno un calo tendenziale delle immatricolazioni in Ue pari all’8,3%.

Piazza Affari si appresta a terminare una settimana che è stata decisamente tra le più negative degli ultimi anni, e che l’ha portata a cedere il 15% nel giro di pochi giorni. La volatilità regna suprema e si può dire che l’indice Ftse Mib ha viaggiato nelle ultime sessioni guardando soprattutto a quanto accadeva ai bond italiani, oggetto di un forte attacco speculativo.

Oggi lo Spread BTP/Bund, dopo aver superato di nuovo i 300 punti, è sceso fino a 294 punti. In flessione anche il CDS Italia che, dopo essere balzato al nuovo massimo storico, ovvero a 302 punti, è calato anch’esso a quota 294. I rendimenti dei titoli decennali sono invece in rialzo al 5,689%, poco al di sotto del massimo dall’introduzione dell’euro testato giorni fa, oltre il 6%.

L’Italia rimane osservata speciale: i suoi problemi sono stati confermati tra l’altro nella giornata di ieri, quando i risultati dell’asta sui BTP hanno messo in evidenza un rendimento del BTP che si è attestato al massimo dal 2008.

E senza tanti giri di parole fa, l’Economist ha fatto il riassunto della situazione parlando di Italia e l’euro, entrambi sull’orlo dell’abisso. La tesi dell’autorevole settimanale britannico è simile a quella sostenuta dal WSI: l’attacco speculativo all’Italia (prima della Spagna) e’ tattico, nell’ambito di una guerra la cui strategia e’ a far saltare l’euro. Intanto, oggi è attesa per l’approdo della manovra del governo nella Camera, per cui si prospetta l’approvazione.

Nel commentare la situazione Niccolò Pini, gestore di Banca Ifigest, ha confermato che la speculazione continua, anche perchè i “volumi sono ridotti in Italia. Ciò significa che l’attacco è portato avanti dagli speculatori esteri”.

Intervistato da Class Cnbc, Pini ha aggiunto che, probabilmente, “i risultati stimati positivi degli stress test da parte delle banche italiane, l’approvazione della manovra, gli interventi in Grecia, potranno riportare l’equilibrio in un sistema che è intaccato soprattutto dalla paura. Detto questo, un eventuale rimbalzo del Ftse Mib potrebbe essere anche forte, ma l’Italia ha bisogno di cabiamenti strutturali”.

Sul fronte valutario l’euro torna a scendere e si attesta alle 17 ora italiana a $1,4118; in rosso anche nei confronti dello yen a 111,6390.