Economia

Merkel euforica, ma il futuro dell’Europa è molto incerto

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(WSI) – FX e azionario hanno concluso ieri sera in rialzo e c’è una spiegazione semplice a tutto questo: l’appetito per il rischio è migliorato sensibilmente durante le passate 24 ore in previsione dei dati cinesi di stanotte. In effetti alle ore 03:00 CET il mercato è stato inondato di dati cinesi; data la mossa della PBOC di rialzare tassi di interesse dello 0,25%, i report erano attesi molto robusti. Per questo nessuno aveva intenzione di “shortare” (in inglese “fade”) i dati cinesi che equivale a non credere nel recupero cinese e nell’economia trainante di questa ripresa.

I dati attesi erano il Pil 3° tirmestre, vendite al dettaglio, produzione industriale, prezzi alla produzione e al consumo. In realtà l’economia cinese si è espanso meno del previsto per il secondo trimestre di fila (9,6%) e seppure il dato sia impensabile per le economie del G7, abituati a tassi di crescita dello 0-2%, il dato è molto inferiore al 12% di gennaio scorso.

Comunque il dato rimane sostanzialmente buono per quei paesi che esportano beni/servizi in Cina. Inoltre i prezzi al consumo sono saliti più che in agosto, ad un +3,6% e questo giustifica la mossa della PBOC che ha visto giusto e ha dato una breve “frenata” alla corsa dei prezzi.

Passando ai dati USA, il Beige Book non è stato nemmeno preso in considerazione dal mercato FX anche se ha mostrato una crescita nell’attività economica, seppure ad un passo moderato. Praticamente ricalca l’uscita precedente, e quindi si può dire che “nulla è cambiato”.

L’euro invece si mostra tonico: si mantiene comunque elevato sulla base di dati migliori del previsto, commenti positivi dal membro della BCE Stark ed un miglioramento nell’appetito per il rischio. I prezzi alla produzione sono saliti dello 0,3% in settembre e questo significa che la salita dell’euro non ha placato totalmente le spinte inflazionistiche (su base annuale siamo al 3,9%); gli ordini e le vendite industriali sono aumentate e quindi alcuni esponenti politici si sono lasciati prendere dall’euforia.

Ad esempio la Merkel, che ha annunciato che il suo paese sta andando molto meglio del previsto mentre Stark ha annunciato che la BCE potrebbe anche rialzare i tassi prima di togliere liquidità dal sistema. Seppure siano commenti senza sostegno, la divergenza tra Weber, Stark (che vorrebbero una BCE più attiva) e Trichet (che invece è più realista e quindi fermo a guardare come si evolve la situazione) sta diventando sempre più evidente.

Questo può significare solo una cosa: il futuro dell’economia europea è molto incerto. I movimenti della sterlina sono stati diversi a dipendere dal cambio analizzato ma la vera storia è la debolezza della sterlina che s’è visto contro l’euro. Le minute della BoE hanno rivelato una divisione a tre vie tra i membri votanti, con 7 membri a favore dell’immobilismo, 1 a favore di rialzi dei tassi, 1 a favore di un aumento del QE. Il fatto è che il vociferare all’interno della BoE di un possibile QE II sta incrementando e può divenire presto una realtà, non appena le spinte inflazionistiche si calmano.

Passiamo alla sezione di analisi tecnica e si vede subito come l’euro stia ridando al mercato i guadagni di ieri e potenzialmente possiamo dirigerci di nuovo verso 1,3800. C’è un supporto deciso in area 1,3890 ma infranto quello si aprono le possibilità di discesa verso 1,3880/1,3850. Questa view potrebbe essere smentita solo con salite oltre 1,3940 che potrebbero portare ad un retest del massimo della notte a 1,3980.

L’EurJpy si mostra molto simile come configurazione (siamo propensi per le discese anche qui) e il livello da infrangere è il 112,80 che apre la strada a 112,30. La zona di resistenza forte è invece posta tra il 113,10-113,20 (EMA 100 e proiezione Fibonacci rispettivamente).

L’EurGbp si mostra invece sostanzialmente tonica sulla base dei fondamentali deboli evidenziati dalla BoE nelle minute di ieri, quindi potremo vedere un retest di 0,8825 con possibilità anche di rompere a rialzo e quindi attentare ancora una volta a 0,8838 (massimo del 13 ottobre).

Solo discese sotto 0,8800 possono mettere in crisi questa view, e in tal caso gli obiettivi sono evidenti: 0,8790 e 0,8770. Per quanto concerne la sterlina, abbiamo il Cable che è in discesa e forse potrebbe attentare all’1,5780 sotto cui si apre spazio fino a 1,5750. Gbp Chf sembra ugualmente debole con possibilità di arrivare anche a 1,5180 oggi.

Per quanto concerne il nostro SSI, si conferma la pressione sulla sterlina sul cambio GbpJpy ma guardando il grafico forse le discese sono quasi finite. Il UsdJpy è ugualmente estesa come posizionamento a rialzo (quindi con possibilità di ribasso ulteriore) ma qui siamo nei pressi del minimo storico di UsdJpy che si trova a 79,75. Giocare sullo short in questo momento sembra alquanto rischioso.

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