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MERCATI USA: ANALISTI RIVEDONO POSIZIONI PER 2001

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Jeffrey Applegate, capo della strategia d’investimento di Lehman Brothers ha ridotto le previsioni sugli indici per quest’anno.

“Il crollo del mercato nel 2000-2001 e’ il peggiore degli ultimi 50 anni. Purtroppo siamo stati rialzisti e ci siamo sbagliati”, ha ammesso, riducendo di 200 punti il target per l’indice Standard & Poor 500 a quota 1.400 punti.

La revisione di Lehman segue di poco quella di J.P. Morgan. La banca d’affari ha infatti rivisto la propria posizione rialzista revedendo che l’indice delle societa’ ad alta capitalizzazione finisca l’anno a quota 1.300 punti, l’1,5% in meno del previsto.

Entrambe le previsioni, sebbene non incoraggianti rappresentano comunque un sostanziale aumento rispetto ai livelli correnti – il 21% in piu’ per Lehman e il 13% in piu’ per JP Morgan.

Solo Applegate di Lehman Brothers rimane pero’ ottimista e suggerisce di investire in titoli azionari l’80% del portafoglio.

L’analista sottolinea che i risultati del mercato azionario sono stati negativi per due o piu’ anni consecutivi solo tre volte nell’ultimo secolo – durante la depressione del 1929-1932, all’inizio della Seconda Guerra Mondiale e nella recessione del 1973-74 – e che oggi le condizioni non sono cosi’ disastrose.

“A meno che la situazione non precipiti, un altro anno negativo sul mercato sembra improbabile”, ha commentato.

Douglas Cliggott di JP Morgan e’ meno ottimista e consiglia di non superare il 60% in titoli azionari.

In una nota agli investitori l’analista di J.P.Morgan ha poi sottolineato che anche a 1.100 punti l’ S&P 500 non rappresenta un interessante mercato per gli acquisti.

La sua posizione, ha spiegato, e’ legata alla previsione di crescita degli utili per azione del solo 5% annuo dopo la ripresa economica.

Fino a che il tasso di disoccupazione continua a crescere l’aumento del costo del lavoro proseguira’, riducendo cosi’ i margini di profitto.

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