(9Colonne) – Washington, 3 ott – Il settore americano dei media è più che mai in salute. Le entrate sono cresciute dell’8% quest’anno fino a un giro d’affari record di 287 miliardi di dollari. Le 100 maggiori aziende dei media hanno messo a segno negli scorsi dodici mesi più di una dozzina di importanti merger, acquisizioni e spin-off per un valore totale di 85 miliardi. La crescita è stata favorita in larga misura dal private equity. Sono alcuni dei dati che emergono dalla classifica stilata dalla Ad Age DataCenter. Le dieci maggiori aziende americane hanno rappresentato il 55,6% delle entrate dei “Media 100” nel 2006; la Time Warner, in prima posizione ininterrottamente dal 1995, ha raccolto l’11,8% delle entrate totali: quasi un dollaro ogni otto spesi dagli inserzionisti e dai consumatori su prodotti e servizi offerti dalle 100 maggiori aziende dei media americane. La Time Warner è più di 100 volte le dimensioni della numero 100, la Schurz Communications, una società con un giornale e attività nella televisione e un revenue stimato di 301 milioni di dollari. Per entrare quest’anno nella classifica della Ad Age occorreva infatti aver fatturato oltre 300 milioni di dollari. Ad Age pubblica il report “100 Leading Media Companies” dal 1981. Nella prima classifica, che si riferiva ai risultati dell’anno 1980, le 100 maggiori aziende dei media americane avevano totalizzato un revenue di 29,5 miliardi – meno di quello che ha guadagnato nel 2006 la Time Warner. Lo studio di Ad Age DataCenter offre anche un’analisi dei vari settori in cui le aziende dei media sono attive (media tradizionali, Internet, cavo, film, pubblicità, vendita di biglietti e Dvd). Emerge così che i ricavi legati a Internet sono aumentati più del resto del mercato: + 22,7% l’anno scorso. Google, numero 19 della classifica, ha visto le entrate pubblicitarie su web negli Usa balzare del 70%, fino a 4,1 miliardi. Un’altra fonte di revenue in ottima salute è quella dei servizi via cavo e satellite: le entrate sono cresciute, in media per i 100 big della lista, del 14.8%, grazie all’aumento dei prezzi ma anche al successo degli operatori nel vendere nuovi servizi. Non a caso, la numero 2 della classifica è la leader del cavo, la Comcast Corp., e tre altri importanti player del settore, DirecTV Group, Cox Enterprises e EchoStar Communications, sono tutti entrati nella top 10.
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