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Materie prime giu’: azzerati tutti i rialzi registrati da inizio 2012

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Siena – Tassi di interesse: giornata negativa quella di ieri per i listini dell’area Euro e di lieve rialzo per gli spread. Le buone notizie sulla produzione industriale tedesca di marzo, risultata migliore delle attese grazie soprattutto ad un recupero del settore costruzioni e ad un rialzo dei beni di consumo e capitali, non sono riuscite a portare in positivo i listini. L’andamento negativo è attribuibile alle incertezze sulla formazione del nuovo governo greco.

Il leader del partito di sinistra Syzira, Tsipras, a cui è stato affidato il compito di formare il governo dopo la rinuncia di Samaras, ha dichiarato che gli impegni sottoscritti da Atene con la Troika sono nulli dopo le elezioni, proponendo che le banche elleniche passino sotto il controllo statale. Tsipras ha affermato che non collaborerà con Pasok e Nuova Democrazia se prima i due leader non ritireranno gli impegni scritti per il salvataggio. Samaras ha successivamente dichiarato che la richiesta di Tsipras equivarrebbe a “mettere la firma alla distruzione della Grecia”.

Il leader di Coalizione di Sinistra ha tre giorni di tempo per formare il nuovo governo, dopodiché sarebbe il Pasok ad avere il testimone. Il capo del Pasok, Venizelos, secondo Bloomberg, rifiuterebbe il mandato. In tal caso il presidente greco dovrebbe procedere a tentare la formazione di un governo di coalizione nazionale prima di arrivare in ultima istanza a indire nuove elezioni a metà giugno.

Secondo il quotidiano tedesco Handelsblatt, due esponenti della coalizione di governo avrebbero avanzato l’ipotesi di una fuoriuscita della Grecia dall’euro. Secondo la stessa fonte, alla Grecia potrebbe essere offerta un’uscita ordinata dall’area.

Intanto il tema crescita e la necessità di rilanciare l’economia attraverso investimenti pubblici sono sempre più al centro della discussione. A tale proposito il presidente Ue Van Rompuy ha convocato per il 23 maggio un consiglio UE informale in cui si discuterà delle misure sulla crescita, ovvero prima della riunione ufficiale fissata per il 28-29 giugno.

In merito al fiscal compact, come riportato dal quotidiano Die Zeit, il parlamento tedesco potrebbe far slittare il voto programmato per il 25 maggio, in attesa di vedere cosa sarà deciso nella riunione del 23 maggio. Oggi è attesa l’emissione del nuovo 5 anni tedesco fino a 5 Mld€.

Negli Usa i listini azionari sono riusciti a recuperare buona parte delle perdite di metà giornata che avevano portato l’indice S&P500 ai minimi da inizio marzo.

I timori degli sviluppi in area Euro hanno contribuito in generale a penalizzare i listini anche dei paesi emergenti, dove il relativo indice MSCI è arrivato ai minimi da quattro mesi. In quest’ultimo caso ha pesato anche il calo dei listini cinesi, in attesa dei dati sulla bilancia commerciale di aprile attesa per domani.

In questo contesto sta aumentando il numero dei sostenitori di una possibile terza manovra Fed a giugno, un’ipotesi a favore della quale ieri si sono espressi sia Pimco sia Goldman Sachs. Contrario invece Fisher, presidente della Fed di Dallas e attualmente membro non votante, secondo cui il recente calo dei listini azionari non sarebbe sufficiente per giustificare ulteriori manovre.

Valute: giornata di lieve deprezzamento per l’euro, ma quanto basta per far chiudere la sessione europea sotto la fatidica soglia di 1,30 vs dollaro. Anche questa mattina sembra tenere la resistenza che a questo punto può essere posta a 1,30, in attesa di sviluppi dal fronte greco riteniamo che il momento di debolezza possa continuare. Il supporto si colloca a 1,295/1,29.

Prosegue l’apprezzamento dello yen vs dollaro, euro ed altre valute sulla scia del calo degli asset rischiosi. Verso euro il supporto oggi si colloca a 103,20, con il successivo presso area 102. La resistenza a 104,60.

Lieve deprezzamento per lo yuan cinese vs dollaro su timori che i dati della bilancia commerciale di aprile in programma questa notte possano segnalare un rallentamento delle esportazioni.

Materie Prime: forte ribasso per le commodity con l’indice GSCI sceso ai minimi del 2012 a causa dei timori provenienti dalla Grecia. I ribassi maggiori hanno interessato i preziosi con oro (-2,1%) ed argento (-2,2%) penalizzati dall’apprezzamento del dollaro. L’oro è sceso per la prima volta da inizio anno sotto i 1600$/oncia. Tra gli energetici lieve calo per il Brent (-0,4%) con un recupero nel finale, mentre si è mosso in controtendenza il gas naturale Usa (+2,4%). Giornata negativa per i metalli industriali, mista per gli agricoli.

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