Società

Manovra approda in Senato senza mandato, opposizione insorge

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Approderà oggi direttamente in aula al Senato saltando la commissione Bilancio il maxiemendamento della manovra con le modifiche concordate con l’Europa. Questo perché come ha spiegato ieri pomeriggio il presidente Daniele Pesco (M5s), “700 emendamenti da vagliare sono troppi e non c’è abbastanza tempo per farlo”. Il testo sarà dunque inviato in Aula senza il mandato al relatore.

 L’annuncio, con l’aggiunta del voto di fiducia previsto per stasera, ha fatto insorgere le opposizioni. “È un’emergenza democratica” denunciano i senatori Pd. Che assieme ai colleghi di Forza Italia avevano proposto di votare il 26 “per poter discutere con calma” tutte le modifiche, richiesta che però la maggioranza non ha voluto accogliere.

Andrea Marcucci, presidente dei senatori dem, ha criticato duramente il comportamento della maggioranza che si configura – ha affermato – come “un atto ostile nei confronti del Paese”.

Anche Forza Italia, con la capogruppo Anna Maria Bernini, ha respinto l’iter imposto da Lega e M5s.

“Non è possibile discutere sulla manovra approvata dalla Camera: è carta straccia che sarà superata dal maxi emendamento che la cambierà totalmente”, ha detto l’esponente azzurra che ha anche proposto (senza successo) la riapertura dei lavori della Bilancio e il rinvio dell’Aula dal 24 al 26 dicembre.

Il governo al termine della discussione generale iniziata ieri pomeriggio, tra le 15 e le 16 di oggi presenterà l’ultima versione del maxiemendamento. La chiama dei senatori inzierà verso le 23, al termine delle dichiarazioni di voto che saranno trasmesse dalle 22 in diretta tv.

Dopo l’esito della votazione il governo presenterà la nota di variazione del bilancio che sarà votata dall’Aula prima del voto finale del disegno di legge, che sarà quindi trasmesso alla Camera per il via libero definitivo.

La manovra, dopo l’approvazione attesa al Senato, approderà alla Camera in Commissione dove sarà esaminata sabato e domenica. Secondo quanto si apprende, il testo approderà in Aula, per la discussione generale, giovedì prossimo 27 dicembre, con prosecuzione prevista venerdì 28.

In un clima ricco di polemica, il presidente dell’Inps Tito Boeri ha bollato come “un fatto gravissimo” l’emendamento del governo che blocca fino al 15 novembre del 2019 le assunzioni nella Pubblica amministrazione” Matteo Salvini, vice presidente del Consiglio, gli ha risposto invitandolo a dimettersi perché, ha sostenuto, “rema contro il governo e disinforma gli italiani difendendo una legge sciagurata come la Fornero”.