Economia

Lvmh vuole comprare i gioielli di Tiffany

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Lvmh vuole comprare Tiffany. E per raggiungere l’obiettivo ha messo sul piatto per  14,5 miliardi di dollari.
La cifra, che secondo indiscrezioni riportate dal Wall Street Journal, sarebbe tutta in contanti, permetterebbe al gigante francese del lusso di rafforzarsi sul mercato dei gioielli mettendo le mani su un marchio icona.
Con i suoi 300 punti vendita a livello globale, Tiffany è uno dei maggiori gioiellieri al mondo insieme a Cartier (Richemont) e Bulgari (LVMH).

Dopo i rumors stampa, questa mattina LVMH ha confermato l’esistenza di trattative allo stadio preliminare.

“A seguito di recenti indiscrezioni sul mercato – informa in una nota – il gruppo Lvmh conferma di aver avviato discussioni preliminari su una possibile operazione con Tiffany”, ha dichiarato in una nota, affermando che in questa fase, non vi è “alcuna certezza” che queste discussioni possano sfociare in un accordo

Se l’operazione dovesse andare in porto, per il gruppo francese si tratterebbe della maggiore acquisizione mai effettuata, superiore anche a quella per acquistare la quota restante di Christian Dior nel 2017.

Ma le cose a quanto pare per ora non sembrano andare nella giusta direzione. Tiffany sembra intenzionata a rimandare al mittente l’offerta sulla la convinzione che sia troppo bassa.
L’offerta di Lvmh valuta Tiffany a circa 120 dollari per azione, con un premio di oltre il 22% rispetto alla chiusura di venerdì, quando aveva una capitalizzazione di mercato di 12 miliardi di dollari, contro i 215 miliardi di Lvmh.

Con i suoi 4 miliardi di ricavi l’anno, Tiffany da anni soffre la concorrenza e è a caccia di un rilancio che solo di recente, sotto la guida del numero uno Alessandro Bogoglio, sembra intravedere.
Con Bogoglio infatti Tiffany ha rifatto il look del suo flagship sulla Quinta Strada a New York, all’interno del quale ha aperto anche un ristorante.
La società è impegnata anche ad allargare il suo pubblico lanciando una linea di gioielli tutti al maschile.  La collezione è destinata ad ampliarsi anche all’arredamento.