Economia

Le banche svizzere non risentono del Covid. Crescono depositi e dipendenti

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

Le banche svizzere non hanno risentito del Covid e nel 2020 sono riuscite ad incrementare i loro affari con una crescita del risultato operativo aggregato del 5,8% a 69,9 miliardi di franchi.
Nell’anno segnato dal Covid-19, ha affermato l’Associazione svizzera dei banchieri nel suo ultimo Barometro, il comparto è anche riuscito a invertire la tendenza a livello occupazionale incrementando per la prima volta la forza lavoro in 10 anni, con l’equivalente di 414 nuovi rapporti a tempo pieno.

Banche svizzere, crescono il trading e i depositi

In linea con quanto registrato anche negli altri paesi più industrializzati a guidare la crescita nei risultati finanziari sono state soprattutto le operazioni di negoziazione, aumentate del 46,7% rispetto all’anno precedente grazie alla maggiore attività di trading dei clienti attratti dalla volatilità dei mercati osservata nel 2020. Il contesto finanziario prodotto dai bassi tassi d’interesse, invece, ha contribuito alla riduzione dello 0,9% per quanto riguarda le ricavi da interessi.

Come avvenuto in Italia, anche in Svizzera il 2020 è stato caratterizzato da una sensibile crescita della liquidità sui conti correnti. I depositi della clientela sono aumentati dell’8,7% e costituiscono il 56,9% delle passività dei bilanci bancari. Per fare un confronto, nel dicembre 2020 l’Associazione bancaria italiana aveva calcolato un aumento della liquidità sui conti dell’8,3% in Italia, rispetto al dicembre 2019.

La gestione dei grandi patrimoni

Per quanto riguarda i patrimoni gestiti dalle banche elvetiche a fine 2020 il dato complessivo non è cambiato in modo sostanziale, con masse in gestione pari a 7.878 miliardi di franchi. Un dato che ha permesso alle banche del paese di confermarsi leader mondiale nella gestione dei grandi patrimoni. Da un lato, però, sono aumentati i patrimoni gestiti per conto di residenti svizzeri (+93,2 miliardi di franchi), mentre si sono ridotti quelli dei clienti domiciliati all’estero (-108 miliardi).

“Il primo semestre 2021 è stato caratterizzato da una serie di fattori quali la ripresa economica dalla pandemia da Covid-19, il perdurare di una politica monetaria espansiva e l’andamento positivo dei mercati azionari, con un conseguente aumento del 6,9% dei patrimoni amministrati dalle banche”, ha aggiunto l’Associazione, “ La prosecuzione dell’andamento operativo favorevole delle banche nella seconda metà del 2021 dipenderà fortemente dall’ulteriore evoluzione della pandemia da Covid-19”.