
Washington – Misure di austerità necessarie per tentare di stabilizzare la situazione nell’eurozona, ma misure di austerità talvolta eccessive e non necessarie, che rischiano di strangolare la ripresa e portare più mali che conseguenze positive. A dirlo è l’Istituto della finanza internazionale (IIF), associazione globale delle istituzioni finanziarie, che conta tra i suoi membri oltre 450 tra le principali banche.
“L’attenzione è concentrata eccessivamente nelle misure di austerità fiscale. Se da una parte necessarie per alcuni paesi che soffrono di problemi a reperire finanziamenti, si tratta di misure eccessive se introdotte in maniera generalizzata”, ha scritto Charles Dallara, Direttore dell’IIF in una lettera indirizzata al Fondo Monetario Internazionale e alla Banca Mondiale.
Il processo di taglio della spesa avrebbe “già contribuito in maniera determinante a una contrazione della domanda domestica nell’Area euro. È necessario che si vada oltre il processo di disciplina fiscale e che si guardi a una politica di parità strutturale dei bilanci, non solamente parità in termini nominali”.
Le politiche fiscali adottate dai paesi deboli dovrebbero essere differenti rispetto a quelle dei paesi forti, in surplus e con maggiore flessibilità fiscale.