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L’Austria torna in lockdown generale, e obbligherà il vaccino a febbraio

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In seguito alla forte accelerazione dei casi di Covid-19, di gran lunga ai massimi dall’inizio della pandemia, l’Austria ha deciso di introdurre a partire da lunedì 22 novembre un lockdown nazionale generalizzato – non più rivolto, dunque, ai soli soggetti non vaccinati. La chiusura durerà almeno dieci giorni. Il Paese ha, inoltre, deciso di rendere obbligatoria la vaccinazione contro il nuovo coronavirus a partire dal 1 febbraio del 2022.

La decisione è stata comunicata in conferenza stampa dal cancelliere Alexander Schallenberg, precisando che il nuovo lockdown, il quarto per l’Austria dall’inizio della pandemia, non durerà più di 20 giorni. Finora ai soggetti vaccinati era stato richiesto di non uscire di casa, se non per ragioni essenziali. L’ulteriore accelerazione dei contagi giornalieri, arrivati oltre quota 15mila, ha spinto il cancelliere a ribaltare il teorema enunciato appena una settimana fa, per il quale i soggetti vaccinati non avrebbero dovuto mostrare “solidarietà” nei confronti di chi ha rifiutato di immunizzarsi contro il Covid.

L’obbligo vaccinale in arrivo

“Il consenso politico è stato contro la vaccinazione obbligatoria in questo Paese e ho anche creduto che la gente dovrebbe essere persuasa ad essere vaccinata – per la loro protezione, per la protezione dei loro cari, ma anche per la protezione della società”, ha detto il cancelliere austriaco, “ma abbiamo troppe forze politiche, scettici dei vaccini e diffusori di notizie false in questo Paese, nonostante le campagne troppe persone non si sono ancora vaccinate”. E per questo il cancelliere ha deciso di annunciare l’introduzione dell’obbligo di vaccinazione a partire dal prossimo febbraio.

Finora, solo la Micronesia, il Turkmenistan, il Tajikistan e l’Indonesia hanno deciso di obbligare la vaccinazione anti-Covid nel mondo.