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La morte del dollaro

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NEW YORK (WSI) – Continua senza sosta l’erosione di valore del biglietto verde, di pari passo con il calo della percentuale di scambi commerciali in cui il dollaro americano viene utilizzato.

La divisa un tempo numero uno indiscussa delle transazioni e la valuta preferita delle banche centrali e’ ancora in pole position, ma le transazioni delle aziende internazionali raccontano un’altra storia, rivelatrice di una tendenza pericolosa per il biglietto verde.

I dati raccolti dal Fondo Monetario Internazionale mostrano come le societa’ piu’ importanti al mondo siano ormai pronte per fare il grande passo e passare a un’altra valuta. Il tutto mentre il biglietto verde continua ad accusare cali in Borsa, accusando la perdita piu’ grave nell’arco di due sedute degli ultimi 19 mesi.

Il dollaro costituisce tuttora il 62% dei depositi in valuta estera delle banche centrali mondiali. Ma deve vedersela con l’agguerrita concorrenza delle divise asiatiche piu’ ‘potenti’, come yen e yuan.

Non deve sorprende che anche il franco svizzero rappresenti una minaccia per il predominio del dollaro sul versante dell’offerta di moneta nelle transazioni internazionali.

I depositi in valuta estera sono pari a $6 mila miliardi e il dollaro e’ rappresentato per quasi due terzi di tale somma.

Il fatto che Brasile e Cina abbiano appena firmato un accordo di scambio valutario del valore di 30 miliardi di dollari, dimostra che il dollaro potrebbere essere vicino al tramonto.

In particolare se in futuro l’economia di Pechino si comportera’ meglio delle aspettative. Se gli Usa saranno scalzati dal primo gradino del podio che mette in fila le maggiori potenze economiche mondiali, anche lo yuan prendera’ il posto del dollaro. E’ inevitabile.

Non siamo ancora arrivati a questo punto, tuttavia. Perche’ la sua valuta diventi la moneta di riferimento la Cina dovra’ produrre enormi quantita’ di quello che il mondo cerca e vuole.

A quel punto gli stati che detengono yuan dovranno spenderlo in altri paesi o trovare un posto dove metterlo mentre aspettano di utilizzare quei soldi.

I mercati finanziari sono per il 40% in dollari, il che significa che non c’e’ possibilita’ di utilizzare la divisa cinese Ma per quello e’ solo una questione di tempo.

Secondo un numero sempre maggiore di analisti, quel momento arrivera’ piu’ presto di quanto si possa immaginare, sancendo la fine del dollaro come valuta di riferimento.

Sono passati ormai quasi 70 anni da quando i rappresentanti di 44 nazioni alleate hanno firmato gli accordi di Bretton Woods al tramonto della Seconda Guerra Mondiale. Da allora il mondo e gli equilibri commerciali sono cambiati enormemente.

Se quella riunione si fosse tenuta oggi, per sbloccare i controlli sul tasso di cambio e le barriere commerciali che avevano innescato il disastro economico degli Anni 30, i delegati avrebbero scelto come divisa di riferimento per gli scambi una tra yuan, yen e franco svizzero. Non certo il dollaro.