Economia

La globalizzazione è morta. Parola di Deutsche Bank

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NEW YORK (WSI) – Addio globalizzazione. Per George Saravelos, strategist della divisione forex della Deutsche Bank, “il sistema economico mondiale – scrive in una nota odierna –  si e’ mosso su questa tendenza dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. Ma ora ci sono prove evidenti che indicano che il trend è stato invertito”.

Saravelos sostiene che ci sono due aspetti cruciali che puntano verso il declino e la caduta della globalizzazione nei prossimi anni. Tra i piu’ importanti il calo costante del commercio internazionale e del numero di nuovi accordi, ai minimi da piu’ di due decenni. Non meno importante il crescente sentimento anti-globalizzazione evidente nella Brexit  ma anche, guardando oltreoceano, nella la campagna elettorale statunitense che e’ stata incentrata quasi interamente sulle preoccupazioni intorno immigrazione e globalizzazione

Saravelos sostiene che, otto anni dopo il crollo di Lehman Brothers, numerosi segni indicano la lenta morte della globalizzazione. “Se il 2008 ha rappresentato la causa scatenante di questo fenomeno, quest’anno rischia di essere ricordato come quello della fine della globalizzazione”, scrive Saravelos.

Ma Deutsche Bank non e’ la sola a credere che il capitalismo e’ in una fase discendete del ciclo. “Stiamo assistendo alla nascita del postcapitalismo. Si tratta di una nuova economia che i governi dovrebbero identificare e sostenere. Se vogliamo salvare la globalizzazione dobbiamo abbandonare il neoliberismo e rifiutare la risposta nazionalista e xenofoba alla crisi economica” ha speigato Paul Mason, giornalista britannico e autore di “Postcapitalismo. Una guida al nostro futuro”, intervistato oggi al festival di Internazionale a Ferrara.