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La Germania non ne può più della Grecia

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Siena – Tassi di interesse: giornata di attesa quella di ieri in area Euro con i listini rimasti intorno alla parità e gli spread poco variati. Gli operatori restano in attesa di dettagli più precisi sul caso Grecia dopo che Germania e Bce hanno smorzato i toni su una possibile estensione della tempistica per il risanamento dei conti pubblici.

Secondo il quotidiano locale Kathimerini da ieri l’Euro Working Group (il gruppo di lavoro che prepara l’Eurogruppo) ha iniziato ad esaminare l’accordo raggiunto tra il governo greco e la Troika. Il quotidiano non esclude che le conclusioni siano ratificate da un Eurogruppo straordinario la prossima settimana che potrebbe essere fissato per mercoledì con la Grecia unico oggetto in agenda.

Secondo FT Deutschland, che cita una bozza in circolazione a Bruxelles, l’estensione di due anni del piano greco potrebbe costare 16-18 Mld€. Secondo la bozza, il Pil greco quest’anno scenderà del 6% ed il prossimo del 4,5%. Secondo Wsj invece, che cita due esponenti europei, la Grecia fino al 2016 avrà bisogno di ulteriori aiuti per 30 Mld€.

Intanto in Germania cresce il numero di coloro che si oppongono ad un terzo piano greco. Secondo un’indagine condotta dal quotidiano Bild, all’interno della coalizione di governo ci potrebbero essere almeno 25 membri contrari ad un terzo piano greco.

Nessuna novità sul fronte Spagna. Il quotidiano El Pais evidenzia come per il paese sia necessario un piano di aiuti al fine di ridurre il costo del finanziamento. In Gran Bretagna il Pil preliminare del terzo trimestre è tornato in positivo, comportando la fuoriuscita dalla recessione. Trattandosi di un dato preliminare non sono disponibili i dettagli. Il miglioramento potrebbe essere imputabile alle olimpiadi. Il Tesoro italiano oggi offrirà Ctz fino a 3 Mld€ e titoli indicizzati all’inflazione fino a 1 Mld€.

Negli Usa, dopo la chiusura sostanzialmente in parità dei listini azionari, questa mattina pesano i dati trimestrali di Amazon e soprattutto di Apple, pubblicati nell’after hour. In entrambi i casi le trimestrali sono state accolte in modo non favorevole, con perdite nell’ordine di almeno il 4%. Nel caso di Apple hanno pesato soprattutto le prospettive delineate per il trimestre in corso, risultate al di sotto delle attese, andamento che Apple ha attribuito anche al dollaro forte.

Nel caso di Amazon, ha pesato il primo trimestre in perdita in oltre nove anni. Sul fronte macro il dato core dei beni durevoli di settembre è rimasto sostanzialmente fermo, segnalando prudenza dal lato aziendale sul fronte investimenti: pesa probabilmente l’incertezza sulla risoluzione del delicato tema del Fiscal Cliff. Oggi è attesa la prima lettura del Pil del terzo trimestre.

Valute: andamento molto volatile per il cross euro/dollaro nella seduta di ieri. Dopo aver scambiato tutta la mattinata sopra quota 1,30, il cross si è indebolito nel pomeriggio in scia al calo dei listini azionari europei. In mattinata l’andamento debole dei listini asiatici ha riportato il cross in prossimità del supporto in area 1,29. Principale resistenza a 1,3020. Da segnalare il forte apprezzamento della sterlina vs euro dopo il dato sul Pil. L’euro si è deprezzato anche nei confronti dello yen con il supporto più vicino che oggi si colloca presso 103. La resistenza si trova a 104,60. I ribassi dei listini asiatici legati a dati societari deludenti nella regione hanno fatto sì che lo yen stanotte si sia apprezzato praticamente verso tutte le principali valute mondiali. Per il secondo giorno consecutivo lo yuan cinese ha registrato un nuovo massimo dal 1993 vs dollaro.

Materie Prime: rimbalzo tecnico ieri per il Brent dopo 7 giornate consecutive di ribasso. Questa mattina le quotazioni sono però nuovamente in calo con il prezzo sceso sotto la soglia dei 108$/barile. Mattinata di debolezza anche per i preziosi con l’oro calato in prossimità dei minimi da oltre un mese presso area 1700$/oncia. Nonostante il recente calo dei prezzi, gli investitori continuano a comprare Etf fisici sul metallo, come testimoniato dal nuovo record di ieri dell’oro detenuto a livello globale da parte di tale tipologia di strumenti. In calo i metalli industriali, vendite anche sugli agricoli.

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