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La corsa all’oro di Putin. Per prepararsi alla guerra economica contro l’Occidente

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NEW YORK (WSI) – Le banche centrali di tutto il mondo continuano ad aumentare le loro riserve di oro. Al primo posto, stando ai dati resi noti dall’associazione mondiale World Gold Council (WGC) c’è la Russia che, nel corso del terzo trimestre, ha aggiunto 55 tonnellate di oro alle proprie riserve.

Guardando al grafico allegato, si nota come anzi Mosca abbia acquistato più oro di tutti gli altri paesi messi insieme.

Il comportamento si spiegherebbe con le intenzioni di Vladimir Putin, pronto a una guerra economica contro l’Occidente. Il presidente russo avrebbe deciso di fare incetta del metallo prezioso, approfittando dei prezzi più bassi.

L’interesse verso l’oro non è però una novità. Stando a quanto riporta il Telegraph, “il governo di Vladimir Putin sta ammassando enormi quantità di oro, al punto da aver triplicato le riserve a 1.150 tonnellate cifca nell’ultimo decennio. Tali riserve potrebbero dare al Cremlino un potere vitale per tentare di compensare i forti cali del rublo”.

Guardando anche alle altre banche centrali mondiali, stando al rapporto del World Gold Council, queste hanno acquistato 93 tonnellate di oro nel terzo trimestre, effettuando così acquisti netti per il 15esimo trimestre consecutivo. Alla base dell’interesse, anche il desiderio di liberarsi dalla dipendenza dal dollaro e diversificare le proprie riserve.

Secondo Alistair Hewitt, responsabile della divisione di market intelligence presso il World Gold Council, entro la fine dell’anno, le banche centrali mondiali avranno acquistato fino a 500 tonnellate di oro.

Fonte da cui è stato tratto l’articolo

http://www.telegraph.co.uk/finance/commodities/11226240/Putin-stockpiles-gold-as-Russia-prepares-for-economic-war.html