Economia

La corsa agli sportelli e’ reale

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New York – Se si studia l’anatomia del fenomeno della corsa agli sportelli delle banche, si nota che finora e’ stato relativamente lento e prolungato nel tempo. Ma e’ sicuramente reale. Come hanno dimostrato i segnali evidenti della scorsa settimana. Urge una risposta urgente da parte delle autorita’. Anche perche’ le economie di Grecia, Portogallo, Spagna e Italia stanno annaspando.

La paura di una fuga dei depositi dalle banche attanaglia le menti di tutti gli economisti che hanno vissuto o hanno studiato sui libri la genesi della Grande Depressione negli Stati Uniti negli Anni 30. Allora il fallimento della Banca degli Stati Uniti nel dicembre 1930 ha scatenato una corsa agli sportelli generalizzata in tutto il paese. I fallimenti delle banche nei due anni successivi hanno depauperato i risparmi delle famiglie e esacerbato fortemente il collasso della domanda. L’errore fu anche della Federal Reserve, che non riusci’ a fornire liquidita’ a sufficienza e arginare i danni provocati anche dall’effetto panico.

Il settore bancario spagnolo continua a deteriorarsi e aumentano le voci e le indiscrezioni circa una corsa agli sportelli delle filiali iberiche. Si parla di oltre un miliardo di euro ritirato dalle casse della sola Bankia, l’istituto salvato dal governo che con un’operazione da 7-10 miliardi ha nazionalizzato il 45% del terzo gruppo bancario del paese.

Il Telegraph fa un resoconto della gravita’ della situazione a Madrid e dintorni. “Le parole dell’uomo sono state appena sussurrate, ma il tono e’ quello inconfondibile della grande ugenza: ‘i miei soldi sono al sicuro qui?'”, ha chiesto un cliente della travagliata Bankia in una filiale del centro di Madrid. Il cassiere ha fatto si con la testa, aggiungendo con calma che “Le cose vanno meglio ora”.

Tra gli incubi per la crisi europea e la paura per il crack del mercato immobiliare, tutti nel paese – e anche oltre confine – sperano che il cassiere abbia ragione.

Bankia e’ una conglomerata di banche con un’ampia esposizione al debito tossico dei mutui immobiliari e ancora paga il prezzo delle perdite derivate dalla crisi del real estate del 2008.

Vediamo di chiarire la situazione: i risparmi di una vita degli spagnoli sarebbero dunque al sicuro solo perche’ il governo ha nazionalizzato l’istituto e non ci sarebbero problemi di liquidita’ nel sistema finanziario solo perche’ lo dice Inigo Fernandez de Mesa, ministro del Tesoro? La realta’ e’ che i consumatori stanno spostando i soldi in porti sicuri. Come dimostra l’andamento dei depositi negli istituti europei.
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A un certo punto giovedi’ i titoli di Bankia hanno fatto un tonfo del 30% per via delle indiscrezioni stampa secondo cui almeno un miliardo di euro erano stati prelevati dalle casseforti del gruppo in crisi.

Oggi il ministro dell’Economia spagnolo, Luis De Guindos, ha detto che l’economia del Paese subira’ una contrazione dello 0,3% nel secondo trimestre. Anche l’Italia e’ ufficialmente entrata in una fase di recessione. Guindos ha anche parlato di un forte impegno delle regioni autonome per soddisfare gli obiettivi sul deficit.

Durante l’ultimo summit del G8, svolta a Camp David, Mario Monti ha presentato il suo progetto per un sistema europeo di garanzie sui depositi bancari. Sicuramente una struttura ‘cuscinetto’ di questo aiuterebbe, ma resta ancora da vedere se tale misura sarebbe sufficiente a eliminare le paure di perdite legate ai cambiamneti sul fronte dei tassi di cambio nel caso in cui l’euro dovesse disintegrarsi. Per farlo e’ indispensabile riportare fiducia nell’integrita’ dell’area euro. Altrimenti del fenomeno della corsa agli sportelli sentiremo ancora parlare, anche in Italia.