Economia

La conoscenza è potere

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

di Maurizio Pimpinella, presidente dell’Apsp

Come affermato anche dal filosofo e giurista inglese Francis Bacon: “Sapere è Potere”. La conoscenza ci conferisce la capacità (e quindi il potere) di capire, gestire e anticipare fenomeni complessi che, altrimenti, rischierebbero di mettere in difficoltà le nostre vite. Ciò avviene, in particolare, quando si tratta di gestire le nostre finanze.

Per esempio, una ricerca condotta da Lombard International Assurance evidenzia che il 40% dei calciatori europei rischia di diventare povero dopo appena 5 anni dal termine dell’attività agonistica, il tutto dovuto in buona parte alla cattiva gestione delle proprie finanze e a un difficile “riciclo professionale”. Il problema è stato affrontato dalla Uefa che ha sostenuto, in collaborazione con il Banco Santander, il “Financial Management Training”, un programma teso a garantire a tutti i calciatori una formazione finanziaria adeguata per gestire in modo corretto il proprio denaro. Anche se concernente una particolare categoria, spesso privilegiata, di persone, quanto promosso dalla Uefa evidenzia l’importanza di una corretta educazione finanziaria per garantire il benessere economico nel medio/lungo periodo.

Il tema dell’educazione finanziaria è di particolare attualità in Italia, a causa soprattutto del livello di conoscenze ancora limitato. Nel nostro Paese, infatti, secondo l’indagine S&P Global FinLit Survey del 2018 (che ha analizzato le conoscenze degli over 15 in 140 paesi del mondo) il 63% dei cittadini italiani non possiede conoscenze finanziarie di base. Inoltre, evidenzia un’indagine Nomisma Assofin, i pagamenti digitali in Italia, nel 2018, sono sì cresciuti del 6,8%, arrivando alla cifra record di 230 miliardi  di euro (80 dei quali solo con carte) ma non ci hanno smosso dagli ultimi posti della classifica in Europa.

In Italia, poi, il livello di alfabetizzazione digitale è particolarmente precario. L’ultimo report dell’Ocse (Skills Outlook 2019) mette in evidenza che solo il 21% delle persone tra i 16 e i 65 anni possiede un buon livello di alfabetizzazione e capacità di calcolo.

Questi dati evidenziano quanto gli italiani siano pericolosamente esposti al rischio di scelte finanziarie errate e a una cronica carenza di competitività nel mondo del lavoro.

La necessità di attuare contromisure, che non possono che essere dei programmi di informazione ed educazione finanziaria, oltre che digitale, emerge pressante. Al fine di contribuire attivamente alle iniziative pubbliche in tali ambiti, l’Associazione Prestatori di Servizi di Pagamento (Apsp) ed Experian hanno promosso un ampia serie di progetti di educazione, formazione e sensibilizzazione in ambito finanziario e digitale, coinvolgendo scuole, università e start-up.

La prima fase del progetto ha visto la realizzazione di un libro corale dal titolo “Stay digital, Pay digital”, dedicato ai nuovi strumenti di pagamento e finanziamento. La seconda fase dell’iniziativa è stata la realizzazione del parallelo concorso “Stay digital, Pay digital” che il 6 novembre, nell’ambito del Salone dei pagamenti, premierà le idee innovative di pagamento erogando ai vincitori un premio di 1.000 euro (accreditato, ovviamente, su carta di credito ricaricabile). Ragionare fuori dagli schemi per ottenere opportunità realmente innovative, questa è la finalità ultima del contest, che richiede ai partecipanti uno sforzo che vada oltre la rivisitazione dell’esistente.

Il concorso, dichiara il presidente Apsp Maurizio Pimpinella, “completa idealmente il percorso che abbiamo avviato con il libro e si prefigge l’obiettivo di guardare oltre la realtà dei pagamenti attuale, stimolando la creatività dei giovani consumatori che si aprono ulteriormente verso il futuro”.

Gli fa eco Cristina Iacob di Experian Italia secondo la quale “la crescente digitalizzazione del mondo in cui viviamo si riflette in modo sempre più evidente sul settore dei pagamenti, nel quale man mano si fanno largo nuovi processi e modalità che possono a loro volta stimolare l’innovazione economica. Il mondo viaggia alla velocità del business e un adeguato sistema di pagamenti elettronici può rivestire un ruolo fondamentale nello sviluppo complessivo di un sistema”.

Un cambiamento culturale verso l’utilizzo dei pagamenti elettronici che possa diventare volano per l’economia digitale del terzo millennio.

L’articolo integrale è stato pubblicato sul numero di novembre del magazine Wall Street Italia.