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La Cina mostra la sua forza militare a Taiwan dopo la visita di Pelosi. Ecco cosa è successo

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La presidente della Camera Usa, Nancy Pelosi, ha dichiarato che gli Stati Uniti continueranno a impegnarsi con Taiwan nonostante le critiche della Cina. Le affermazioni di Pelosi arrivano come risposta alle dimostrazioni di forza da parte della Cina nella giornata di giovedì. Pechino ha lanciato missili balistici, dispiegato aerei da combattimento e navi da guerra circondando l’isola di Taiwan. La dimostrazione di forza, scatenata in scia della visita a Taipei della speaker della Camera americana Nancy Pelosi, ha preso il via a mezzogiorno con un “assalto missilistico convenzionale” nelle acque a est di Taiwan. “Non permetteremo alla Cina di isolare Taiwan”, ha ribadito Nancy Pelosi.

Riferendosi alle esercitazioni militari cinesi, la speaker Pelosi ha affermato che Pechino stava usando la visita statunitense come scusa per circondare l’isola e mostrare al governo di Taipei, cosa effettivamente potrebbe accadere in caso di conflitto.

Inoltre Pelosi ha respinto le critiche della Cina alla sua visita a Taiwan, dicendo: “Non stanno seguendo il nostro programma di viaggio”. Ha definito la visita un modo per congratularsi con Taiwan per aver costruito una prospera democrazia. “Taiwan è uno dei paesi più liberi del mondo”,  mentre Pechino rivendica l’isola come proprio territorio.

Mentre le forze armate di Taipei hanno replicato di non volere l’escalation e di sostenere “il principio di prepararsi alla guerra senza cercare la guerra”.

Taiwan ha confermato che sono stati lanciati molteplici razzi e 11 missili balistici di classe Dongfeng (forse Df-15 e 17) “in diversi lotti”, condannando le esercitazioni come “azioni irrazionali che minano la pace regionale”, ma assicurando anche che l’esercito di Taipei “ha colto immediatamente le dinamiche di lancio, attivato i relativi sistemi di Difesa e rafforzato la prontezza al combattimento”. Attualmente la speaker della Camera Usa é a Tokyo, dove incontrato il primo ministro giapponese Fumio Kishida a colazione (vedi foto sopra).

Il Giappone chiede di interrompere le esercitazioni militari a Taiwan

Il primo ministro nipponico Kishida ha invitato la Cina a interrompere immediatamente le esercitazioni militari, dopo che il ministero della Difesa giapponese ha affermato che cinque missili cinesi erano finiti nella sua zona economica esclusiva del Giappone.

“Le azioni della parte cinese avranno gravi conseguenze per la pace e la stabilità della regione e della comunità internazionale”, ha affermato Kishida, aggiungendo che gli Stati Uniti e il Giappone dovrebbero lavorare a stretto contatto per rispondere alle esercitazioni cinesi.

“Le esercitazioni militari cinesi vicino a Taiwan hanno messo alla prova le difese dell’isola democratica con navi della marina e aerei da guerra. La dimostrazione di forza ha interrotto le rotte commerciali aeree e marittime e ha sollevato preoccupazioni per un’ulteriore escalation militare. Taiwan e gli Stati Uniti hanno condannato le mosse della Cina, con la Casa Bianca che ha annunciato che la portaerei USS Ronald Reagan e le sue navi di accompagnamento sarebbero rimaste nella regione “per monitorare la situazione”.

Come parte dell’esercitazione, la Cina ha lanciato numerosi missili intorno e sopra Taiwan. Cinque sono atterrati all’interno della zona economica esclusiva del Giappone, e questa è la prima volta che succede una cosa simile, ha detto giovedì il ministro della Difesa giapponese, Nobuo Kishi.“Questo è un grave problema che colpisce la sicurezza della nostra gente”, ha detto il signor Kishi. “Protesto fermamente”.

Ricordiamo ai nostri lettori che una zona economica esclusiva è l’area al di là delle acque territoriali di un paese in cui il paese rivendica diritti speciali per esplorare e utilizzare le risorse marine.