Economia

L’Europa riscrive il Patto che piace a Tremonti

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(Teleborsa) – I ministri finanziari europei sono arrivati ieri ad un accordo sul nuovo Patto di Stabilità, più flessibile sul debito degli Stati. Nella valutazione si terrà conto della finanza privata. Veto del Ministro dell’Economia, Tremonti che dichiara “Un buon testo. Con formule flessibili e gestibili”. La riforma del Patto di Stabilità, basata su un compromesso stilato dai leader di Francia e Germania riuniti ieri a Deauville, concede ai paesi in disavanzo o debito eccessivo sei mesi di tempo oltre i quali scattano le sanzioni. Secondo la proposta franco-tedesca, è necessaria la revisione del Trattato, in particolare su due punti: la creazione di un meccanismo permanente di risoluzione delle crisi e la sospensione dei diritti di voto per i Paesi che infrangono le regole sulla disciplina di bilancio. Restano tuttavia ancora molti dettagli da definire, in vista dell’incontro dei capi di Stato di fine ottobre. Il Presidente dell’Eurogruppo, Juncker, ha dichiarato infatti “non abbiamo ancora definito tutti gli elementi” aggiungendo che “il diavolo sta nei dettagli” sui quali i 27 Paesi sono ancora divisi. I governi Ue sembrano comunque aver smorzato le norme più rigide, approvate in precedenza dalla Commissione, agevolando così la posizione dell’Italia. A tal proposito, il titolare dell’Economia, Tremonti, non ha nascosto la propria soddisfazione sull’intesa raggiunta precisando che nel documento varato “non ci sono formule matematiche” per il rientro del debito, ma ci saranno invece “formule flessibili, ragionevoli e gestibili da parte del governo italiano”. Soddisfazione per l’accordo è stata espressa anche dal commissario Ue agli Affari economici e monetari, Olli Rehn, nella conferenza stampa al termine della seconda parte dell’Eurogruppo. “Sono soddisfatto dei progressi fatti e della convergenza raggiunta rispetto alle proposte della Commissione volte a incentivare il rafforzamento della governance” ha dichiarato il commissario, aggiungendo “ho chiesto al Consiglio e al parlamento europeo di accelerare i tempi in modo da arrivare alle decisioni legislative entro l’estate prossima”. La speranza è infatti che le nuove regole possano essere pronte entro l’estate 2011, per poi entrare in vigore dall’inizio del 2012.