(Teleborsa) – Giornata difficile per le borse europee, che concludono le contrattazioni sui minimi intraday, appesantite anche dall’intonazione debole di Wall Street. La giornata è stata caratterizzata da un diffuso pessimismo, alla luce di quanto emerso dall’incontro di politica monetaria della Federal Reserve. Il FOMC, infatti, non ha potuto dissimulare le preoccupazioni per un’economia resiliente e per un’inflazione che da segnali di cedimento. In questo scenario non sorprende la promessa di ulteriori interventi (di quantitative easing) se fosse necessario. Intanto, il clima negativo che aleggiava sui mercati ha spinto in alto i mercati obbligazionari internazionali ed i cosiddetti bene rifugio, come l’oro che è volato su un nuovo record in prossimità ò dei 1300 dollari l’oncia. Sul mercato dei cambi, il dollaro si è progressivamente indebolito, spingendo l’euro oltre la soglia degli 1,34 USD. La valuta europea, comunque, chiude le contrattazioni in Europa sotto i massimi a 1,338 USD (+1%). La partenza debole di Wall Street pomeriggio non ha fatto che acuire il malumore degli operatori europei, anche alla luce di alcuni risultati deludenti della Corporate America. Nell’occhio del ciclone è finita la compagnia tech Adobe Systems. Nel Vecchio Continente tiene solo il settore minerario, che porta a casa un modesto vantaggio, grazie all’ascesa dei metalli. Fra i peggiori, media, petroliferi e banche. Madrid si conferma la borsa peggiore, con una discesa dell’1,93% a 10555,2 punti, mentre Amsterdam cede l’1,35% a 334,35 punti e Parigi l’1,30% a 3735,05 punti. In rosso anche Zurigo che flette dell’1,18% a 6344,88 punti, Bruxelles dell’1,12% a 2575,16 punti e Francoforte dell’1,08% a 6208,33 punti. Limita i danni Londra, con un calo dello 0,44% a 5551,91 punti, grazie al maggior peso della componente mineraria sull’indice.
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