Economia

Italiani spaventati da clima politico, spostano risparmi in Svizzera

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I risparmiatori italiani, sempre più preoccupati dall’incertezza politica, guardano alla Svizzera come un porto sicuro dove parcheggiare la propria ricchezza in attesa di tempi migliori.

È quanto emerge da un’indagine condotta da Reuters tra diversi asset manager e adviser finanziari, che citano lo scontro tra il governo di Roma e la Commissione Ue sulla manovra di bilancio e il conseguente rischio di uscita dell’Italia dall’eurozona come la principale fonte di preoccupazione per i risparmiatori italiani.

 “Dall’inizio dell’estate molti italiani temono che l’Italia abbandoni l’area dell’euro. Questo è il motivo per cui molte persone benestanti dell’Italia settentrionale hanno fatto il breve viaggio per trasferire denaro nelle banche svizzere e poi convertirlo in franchi” ha confermato all’agenzia Reuters Holger Schmitz, gestore patrimoniale di Schmitz & Partner, con sede in Svizzera.

Una tendenza confermata anche da Fabio Poma, amministratore delegato del wealth manager WMM di Lugano.

La sicurezza maggiore che puoi avere adesso è trasferire i soldi in un altro Paese. Le persone che non si sentono sicure hanno l’opportunità di investire denaro in altre valute”.

Oltre che legale, traferire denaro in Svizzera è oggi più facile rispetto al passato. Può essere fatto elettronicamente, quindi non c’è bisogno che gli italiani attraversino la frontiera, come facevano un tempo i cosiddetti spalloni.

La conferma che sono sempre più numerosi gli italiani che spostano fondi in Svizzera arriva di dati della Banca dei regolamenti internazionali (Bri): a fine giugno i flussi di capitale da clienti privati e aziende italiani erano aumentati del 5%, a 13,68 miliardi di dollari.

Come ricorda Reuters, le cifre del terzo trimestre non sono ancora disponibili, ma i banchieri suggeriscono che la tendenza identificata alla fine del primo semestre si sarebbe rafforzata.

“Non mi sento sicuro di lasciare tutti quei soldi parcheggiati qui”, ha spiegato all’agenzia stampa un’imprenditore, che preferisce mantenere l’anonimato. “Voglio un’exit strategy garantita se le cose dovessero peggiorare”.