Economia

Italia, S&P migliora outlook a stabile e conferma rating BBB

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

Nonostante la difficile situazione economica legata alla pandemia da coronavirus e il peggioramento dei conti pubblici Standard and Poor’s ha alzato questa sera l’outlook dell’Italia da ‘negativo’ a ‘stabile’ e ha confermato il rating , mantenendolo a ‘BBB’, due gradini sopra il livello di junk bond.

Secondo gli analisti il merito creditizio dell’Italia trae vantaggio dalla sua adesione all’Unione europea. Dall’ultima pubblicazione in Italia il 24 aprile 2020, la BCE ha intensificato la sua risposta al Covid-19 aumentando il suo programma di acquisto di titoli di stato (PEPP) a 1,35 trilioni di euro, o l’11,3% del Pil dell’area dell’euro, oltre agli acquisti che sono effettuati dal programma di acquisto (APP) per circa 360 miliardi di euro, pari al 3,% del Pil.

Di conseguenza, gli analisti di S&P si aspettano che la maggior parte del debito sovrano italiano creato quest’anno a seguito della pandemia sarĂ  acquistato dalla BCE nell’ambito dei piani appena citati.
Questo impegno da parte della Bce implica che il governo italiano sarĂ  in grado di finanziarsi a tassi nominali di circa lo 0,8% in media quest’anno rispetto al tasso medio del 2,5% sullo stock di debito esistente. In termini nominali, e in assenza di un significativo deterioramento dei costi di finanziamento, l’Italia pagherĂ  meno per il servizio del suo stock di debito totale quest’anno e nel periodo 2021-2023 rispetto a quanto pagato nel 2019.

“La pandemia COVID-19 – chiarisce la nota di Standard and Poor’s – ha colpito duramente l’economia italiana; secondo le nostre proiezioni, il Pil non tornerĂ  ai livelli del 2019 fino al 2023”.

I prossimi appuntamenti

Dopo S&P il 30 ottobre sarà la volta dell’agenzia Dbrs che lo scorso mese di maggio ha confermato il rating BBB (high) dell’Italia ma rivedendo al ribasso il trend “a negativo” da stabile.

Il 6 novembre si pronuncerà Moody’s che parte da Baa3 con outlook stabile, e poi il 4 dicembre il verdetto di Fitch, forse il giudizio più atteso visto che lo scorso 28 aprile, considerando le gravi ricadute della pandemia di coronavirus sull’economia, aveva deciso di abbassare il rating “Bbb” a “Bbb-” appena un gradino sopra il livello junk. Se quindi l’agenzia americana decidesse di usare la mano pesante, il debito italiano sarebbe confinato a junk, spazzatura.