Economia

Italia: legge stabilità scritta a Bruxelles

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ROMA (WSI) – Nei giorni scorsi il Premier Enrico Letta, preoccupato delle sorti del governo alla luce delle prossime votazioni sulla decadenza di Berlusconi da Senatore, ha affermato che, se il Governo dovesse cadere, la prossima manovra, ossia la Legge di Stabilità, verrebbe scritta a Bruxelles.

La realtà, ovviamente, rispetto a come la racconta il Premier, è ben distorta, poiché, comunque vadano le cose, la legge di stabilità verrà scritta proprio a Bruxelles. E non solo quest’anno, ma per tutti gli anni a seguire. Ciò, per il semplice motivo che, come avevamo già scritto sei mesi fa, dal 2013 è entrato in vigore il TWO PACK.

Il Two Pack, approvato dal Parlamento Europeo nei mesi scorsi, in sostanza, è un pacchetto normativo composto da due regolamenti volti a rafforzare il coordinamento delle politiche fiscali dei paesi dell’Eurozona. Invero, il primo recepisce misure speciali per il monitoraggio e la valutazione delle politiche economiche degli Stati alle prese con deficit eccessivi. Mentre il secondo tende a fissare i criteri d’intervento verso quegli Stati in difficoltà finanziaria.

In particolare, queste nuove misure, obbligheranno i singoli governi nazionali a presentare alla Commissione Europea, entro il 15 ottobre di ciascun anno e prima dell’approvazione da parte dei singoli parlamenti nazionali, le rispettive manovre di finanza pubblica al fine di consentire di verificare il rispetto degli impegni presi con le autorità europee nei primi sei mesi dell’anno (il così detto semestre europeo). In caso di mancato o carente rispetto degli accordi sottoscritti, la commissione europea potrà chiederne la modifica, seppur in assenza di diritto di veto. Nel caso in cui il paese dovesse disattendere le raccomandazioni, oltre a subire azioni legali, potrà incorrere in procedure per deficit eccessivo e nel caso anche in sanzioni economiche.

Inoltre, sempre la Commissione Europea (organo autoreferenziale privo di qualsiasi investitura democratica) potrà mettere sotto stretta sorveglianza i Paesi “minacciati da difficoltà finanziarie”, obbligando governi a colmare e redimere le cause strutturali, sottoponendo il proprio operato a controlli trimestrali stringenti da parte di una taskforce dedicata. E qui, la mente tende subito ad evocare quanto è accaduto in Grecia in questi 3 anni, ma non solo.

Riassumendo, potremmo agevolmente affermare che il Two Pack costituisce un’ulteriore cessione di pezzi di sovranità nazionale verso strutture non elette ed autoreferenziali, in assenza di qualsiasi criterio solidaristico, di mutualità e senza alcuna contropartita.

Non a caso,s nei mesi scorsi, in occasione dell’uscita dell’Italia dalla procedura di infrazione per deficit eccessivi, le raccomandazioni della Commissione Europea si concetravano proprio sul rispetto dell’obiettivo di disavanzo sotto il 3% e su quello degli avanzi primari strutturali (al netto delle spese per gli interessi) programmati per piegare il rapporto debito/Pil (previsto ben oltre il 130%) su una “traiettoria stabilmente in discesa. Non solo. Sempre secondo le raccomandazioni della Commissione, risulterebbe indispensabile trasferire il carico fiscale da lavoro e capitale a consumi, beni immobili e ambiente assicurando neutralità in termini di gettito.

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