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“Italia” e’ il nuovo nome del partito di Silvio Berlusconi

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Semplicemente «Italia». Sarebbe questo il nuovo nome scelto dal premier Silvio Berlusconi per mandare in pensione definitivamente il Pdl. Ad anticiparlo è l’agenzia Dire, che pubblica sul suo sito anche una foto del nuovo logo. Niente «Popolari» e niente «Viva l’Italia», quindi, ma un nome ancora più asciutto e lontano dalla sigle partitiche di cui il Cavaliere si dice stanco da tempo.

Il nuovo simbolo non differisce di molto da quello attuale del Pdl: sfondo azzurro, un nastro tricolore nel mezzo, e la parola «Italia» scritta grande, in bianco, nella parte superiore del cerchio. Sotto al tricolore, invece, la dicitura «Berlusconi presidente». Il presidente del Consiglio, scrive la Dire, atteso mercoledì a Berlino per il vertice italo-tedesco, ha già visionato il nuovo simbolo del partito, e avrebbe già dato il suo via libera al nuovo nome. L’agenzia cita anche dei sondaggisti che hanno definito «positiva» l’idea di ribattezzare il Pdl «Italia», soprattutto alla luce del 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia che si celebra quest’anno. «Abbiamo detto che ne parleremo – ha voluto comunque puntualizzare il coordinatore del Pdl Ignazio -. Nulla è escluso, ma non è stata presa nessuna decisione ufficiale«.

Il Pdl cambia logo e diventa «Italia»? «Lo trovo un nome molto più bello di quello della Lega Nord che dà l’idea della separazione» ha commentato Pier Ferdinando Casini, intervista da Otto e mezzo, all’ipotesi che Silvio Berlusconi abbia deciso di cambiare il logo del suo partito. «”Italia” – ha aggiunto il leader dell’Udc – dà una forte idea di unione del Paese, ma certo non per merito di Berlusconi. La gente è smaliziata e quando vedrà il nome del premier sotto questo simbolo saprà fare le sue valutazioni».

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Italia senza Forza – di Massimo Gramellini

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(WSI) – Il nuovo partito dell’eterno Berlusconi potrebbe chiamarsi come una canzone di Mino Reitano: Italia. Bocciata «Magic Italy», che in effetti sembrava l’insegna di un motel, il sublime venditore di pacchi elettorali accarezza un’idea mai osata prima da nessun condottiero, neanche da Napoleone e Alessandro Magno nelle notti di pesantezza di stomaco: appropriarsi del logo della nazione. Una mossa geniale, secondo gli esperti di marketing. Una conseguenza logica, secondo lui, che di quel marchio – Italia – già possiede svariati beni immobili e non poche persone.

Come si chiameranno i suoi adepti? Italiani, e che gli altri si arrangino. Per i leghisti del Nord e i neoborbonici del Sud cambiare nome non sarebbe un problema, semmai un onore. Restano le minoranze: quelli che votano a sinistra nonostante la sinistra, quelli che votano Terzo Polo anche se non hanno ancora capito cos’è e quelli che non votano affatto, eppure sono nati in Italia esattamente come Cicchitto e Gasparri. In che modo ribattezzarli, nel momento in cui un partito, cioè una parte, assume su di sé la rappresentanza del tutto? Berlusconi una mezza proposta ce l’avrebbe: anti-italiani.

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