Economia

ISTAT: in deficit ad aprile il Commercio estero extra UE

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(Teleborsa) – Secondo i dati riportati dall’Istat, ad aprile 2010, rispetto allo stesso mese del 2009, le esportazioni aumentano del 12,6 per cento e le importazioni del 24 per cento. Il saldo commerciale con i paesi extra Ue risulta in deficit per 1.042 milioni di euro, in peggioramento rispetto all’avanzo (più 100 milioni di euro) dello stesso mese del 2009. Al netto della stagionalità, rispetto al mese di marzo 2010, le esportazioni crescono dell’1,8 per cento e le importazioni dello 0,3 per cento. Nel trimestre febbraio-aprile 2010, rispetto al trimestre precedente, le esportazioni aumentano del 6 per cento e le importazioni del 14 per cento. Nel trimestre gennaio-marzo 2010, rispetto al trimestre precedente, le esportazioni aumentano del 7,2 per cento e le importazioni del 14,5 per cento. Nel periodo gennaio-aprile 2010, rispetto allo stesso periodo del 2009, si registrano incrementi sia per le esportazioni (più 8,9 per cento) sia per le importazioni (più 13 per cento). Il saldo commerciale dei primi quattro mesi del 2010 è pari a meno 7.063 milioni di euro, in peggioramento rispetto al deficit di 4.818 milioni di euro registrato nello stesso periodo del 2009. Al netto del comparto energetico, la bilancia commerciale con i paesi extra Ue mostra un attivo di 8.943 milioni di euro, in diminuzione rispetto allo stesso periodo del 2009 (più 9.513 milioni di euro). Ad aprile 2010 si rilevano incrementi tendenziali delle esportazioni verso la maggior parte dei principali partner commerciali, ad eccezione dei paesi OPEC (meno 0,7 per cento). In particolare, le esportazioni sono aumentate verso i paesi Mercosur (più 66,6 per cento), la Turchia (più 48,7 per cento), i paesi EDA (più 25,6 per cento), i paesi ASEAN (più 21,6 per cento), l’Oceania e altri territori (più 20,8 per cento), la Cina (più 17,8 per cento), gli Stati Uniti (più 17,1 per cento). Dal lato delle importazioni crescono in particolare quelle dai paesi OPEC (più 33,6 per cento), dal Giappone (più 28,8 per cento), dalla Russia (più 25,1 per cento), dalla Turchia e dai paesi ASEAN (entrambi più 24,5 per cento). Si rilevano, invece, diminuzioni tendenziali dall’Oceania e altri territori (meno 4,4 per cento) e dagli Stati Uniti (meno 1,4 per cento). Tutti i raggruppamenti principali per tipologia di beni mostrano incrementi tendenziali dei flussi. Per le esportazioni, andamenti positivi superiori alla media si rilevano per l’energia (più 55,7 per cento), per i prodotti intermedi (più 15,1 per cento), per i beni di consumo (più 13,9 per cento), in particolare per i beni di consumo durevoli (più 17,7 per cento). Anche per le importazioni i segnali di crescita sono generalizzati, con incrementi superiori alla media per i prodotti intermedi (più 43 per cento) e l’energia (più 26,4 per cento).