Economia

ISPEZIONE FBI NEI CASINO’ DI SECOND LIFE

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(9Colonne) – New York, 4 apr – Che gli investigatori della Fbi facciano ispezioni nei casinò non è una novità. Lo è invece che i casinò in questione siano quelli virtuali di Second Life. Ed è ancor più sorprendente che gli investigatori americani non abbiano ancora ben chiaro quale posizione assumere al riguardo. Andiamo con ordine. Con il proliferare di Second Life, il simulatore della vita reale che impazza su internet, hanno fatto il proprio ingresso nel mondo virtuale anche le case da gioco. Di fronte a questa notizia, l’Fbi ha reagito storcendo il naso, messa al cospetto di un quesito che fino ad allora non era stato contemplato: il gioco d’azzardo su Second Life è legale oppure no? A quel punto sono stati gli stessi creatori del simulatore più frequentato al mondo a invitare gli agenti statunitensi a fare un giro all’interno della “realtà parallela” per chiarirsi le idee. “Abbiamo invitato l’Fbi diverse volte a dare un sguardo in giro per fugare qualsiasi dubbio” ha detto Ginsu Yoon, consigliere generale e vicepresidente del ramo commerciale del Linden Lab, creatore di Second Life. In particolare, Yoon ha spiegato di aver invitato l’Fbi per essere sicuro che su Second Life non ci fosse qualcosa di illegale ma che, al momento, le stesse autorità statunitensi non si sono espresse perché ancora intente ad analizzare i documenti relativi alle scommesse su internet. Second Life è un mondo parallelo che vive anche di una propria economia e con una moneta propria, il Linden dollar. A “far girare” l’economia sono anche i casinò, un centinaio in tutto, che permettono agli utenti di giocare a poker, blackjack e slot machine. I guadagni tuttavia sono modesti: i tre casinò più importanti hanno infatti comunicato ricavi mensili per 1500 dollari. Ma la cifra potrebbe essere destinata a crescere considerando che l’approdo in rete delle case da gioco è coinciso con le leggi restrittive adottate nel mondo reale dal governo statunitense. Per questo c’è grande attesa per il verdetto dell’Fbi.