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Iran-Israele: tensioni accendono la miccia dell’iper inflazione

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Londra – Se Israele deciderà di attaccare gli impianti nucleari iraniani, “il potere deterrente di Teheran gli darà un colpo mortale e il numero di morti israeliani non sarà inferiore a 10mila”. Sono solo le ultime dichiarazioni di Mohsen Rezaei, segretario generale del Consiglio per il Discernimento ed ex comandante di Pasdaran. La dicono lunga sulle tensioni che corrono fra Tel Aviv e Teheran. E, infatti, c’è chi si è portato avanti. Per gli economisti c’è poco da indugiare: l’instabilità interna in Iran sta mettendo in serio pericolo tutta la regione. Risultato: qui il crollo della moneta innescherà una super inflazione.

Come spiegato da Steve Hanke, professore di economia applicata presso la Johns Hopkins University di Baltimora, il crollo del rial, ossia la moneta locale, ha già esacerbato l’inflazione. Le statistiche dicono: è salita al 23,5% ad agosto. Secondo l’economista la verità è un’altra. “Il tasso reale è tre volte superiore a quella indicazione”.

Di conseguenza in questa parte del mondo, come altrove, si riaccendere la corsa all’oro, anche se qui potrebbe avere un significato in più. La storia ricorda che non è la prima volta che il metallo giallo torna in auge quando il ciclo dell’economia si inceppa.

Accadde nell’antica Roma attorno al 300 anni dopo Cristo: allora la perdita di valore della moneta portò a violenze contro i cristiani; anche alla fine del 1500 esplose la caccia alle streghe in Gran Bretagna. Che si trattasse di cristiani in epoca romana o di donne nel medioevo, l’epilogo in sostanza è sempre lo stesso: qualcuno è stato accusato e terrorizzato in tempi di collasso delle valute e di iper inflazione. E ancora fu nell’estate del 1917 che scoppiò la rivoluzione russa oppure iN Germania quando apparvero carestia e povertà dopo la Seconda Guerra Mondiale.

“Questa volta sarà l’Iran a non fare eccezione”, sostengono gli storici. Negli anni ’70 la colpa fu data allo Scià e al suo regime autoritario. Oggi chi sarà il bersaglio di tanta rabbia e disperazione? E’ questa la domanda da porsi e che non trova ancora una risposta.